Un mare d’amare, no plastic challenge.

Si è tenuta presso la Casa d’Aste Finarte in Via Paolo Sarpi a Milano ‘Un mare d’Amare’, iniziativa di sensibilizzazione sui problemi del mare, sul marine litter e sul ruolo dei processi di logistica e trasporto, promossa da Ambiente Mare Italia (Ami), in collaborazione con SOS-LOGistica-Associazione per la Logistica Sostenibile. L’evento è stato patrocinato da Fondazione Cariplo,Commissione Europea, Comune di Milano e ha avuto il sostegno di Confetra-Confederazione generale italiana di trasporti e logistica. Beppe Vessicchio e la sua orchestra, Simona Gandola e Andrea Rizzoli in un incontro fatto di musica, arte e testimonianze di esperti, ha voluto ispirare i partecipanti ad agire concretamente e sin da subito, contribuendo con azioni di riduzione dell’uso della plastica (e del packaging in carta,cartone, plastica), a partire dalla riduzione-sostituzione della plastica mono-uso. La serata è stata, infatti, l’occasione per presentare ‘NoPlastic Challenge’, progetto pensato con l’Università Bicocca di Milano e finanziato dalla Fondazione Cariplo, che mira a coinvolgere cittadinanza ed esercenti con le loro filiere per la riduzione delle emissioni nocive e della plastica, per il recupero dei rifiuti dispersi nell’ambiente e, non ultimo, per la tutela della biodiversità. La strategia del progetto vede il coinvolgimento di aziende, strutture ricettive, esercizi commerciali e tutta la cittadinanza attraverso un vero e proprio gioco che porterà a una progressiva riduzione dell’utilizzo della plastica monouso grazie all’introduzione di materiali alternativi alla plastica. Un vero e proprio cambiamento comportamentale, studiato grazie all’aiuto del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca che presidierà le analisi dei dati raccolti presso i consumatori partecipanti ai challenge e gli esercenti aderenti al progetto e collaborerà perla realizzazione e la verifica di efficacia delle attività di gamification e delle iniziative di ‘change-making’.Si potrà giocare scaricando l’applicazione dedicata che comprenderà anche uno strumento di ricerca mediante il quale si potrà trovare il locale plastic free più vicino a casa o al luogo di lavoro. Gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa, che risulteranno più virtuosi avendo raggiunto il punteggio più alto, riceveranno il diploma di ‘attività ecosostenibile’. Potranno giocare anche i cittadini che, dopo aver scaricato l’applicazione, saranno guidati a seguire alcune azioni specifiche per guadagnare dei punti, che potranno essere spesi all’interno degli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa. Obiettivo del social game ‘No Plastic Challenge’ è il coinvolgimento di almeno 2.500 esercenti che ridurranno o elimineranno l’uso della plastica e milioni di cittadini che orienteranno più responsabilmente i loro consumi, anche per partecipare ai vari contest che periodicamente verranno attivati. Ambiente Mare Italia, con la consulenza delle società informatiche, si occuperà della gestione del social game e del challenge e del coinvolgimento degli esercizi commerciali mentre SOS-LOGistica sarà primariamente responsabile delle attività di formazione sui temi della logistica sostenibile e della green supply-chain e della realizzazione delle iniziative di’change-making’.”Più che un gioco, più che una sfida, più che un’iniziativa di sensibilizzazione globale, ‘No Plastic Challenge’ rappresenta l’occasione di creare una comunità di cittadini, imprenditori ed esercenti responsabili e sensibili alla tematica della riduzione dell’uso della plastica monouso- ha dichiarato Alessandro Botti,presidente di Ambiente Mare Italia- La vicinanza del Comune di Milano, della Commissione europea e del Parlamento europeo attestano che sta partendo in Lombardia una grande operazione ecologica che potrà poi essere esportata in altre realtà territoriali”.”SOS-LOGistica nella sfida no plastic challenge si impegnerà per informare gli esercenti e i consumatori sulla complessità delle filiere logistiche- ha dichiarato il presidente di SOS-LOGistica, Daniele Testi- Eliminare la plastica dal punto di vendita non basta: se ignoriamo i processi che stanno dietro alla consegna dei prodotti rischiamo solo di spostare il problema sui magazzini dei punti vendita, ovvero sugli anelli più deboli della filiera”.