Terrepadane, esclusi i voti di oltre 300 soci. Rota (Coldiretti): “Questa non è democrazia”.

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“Non solo non è stata accolta la richiesta, inoltrata agli organi amministrativi da svariate centinaia di associati al Consorzio, di accettare i voti tramite subdelega o posta elettronica certificata, ma si è addirittura decisa l’esclusione dei voti di oltre 300 soci consegnati al rappresentante delegato tramite una legittima procura. Tenuto tra l’altro conto che da statuto ogni socio può avere diritto di esprimere fino a 5 voti”.

E’ quanto afferma Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, sul rinnovo delle cariche del Consorzio agrario Terrepadane, che opera nelle province di Piacenza, Pavia, Milano, Lodi e Monza Brianza.

“L’obiettivo di chi ha voluto agire così – prosegue Rota – appare solo quello di ostacolare una lista che ha saputo raccogliere oltre 400 firme di presentazione in rappresentanza di tutti i territori coinvolti. Questo non è certo il modo di mettere al centro la base associativa e di salvaguardare i principi della democrazia interna. Siamo stati messi davanti a scelte incomprensibili e ingiustificabili”.

“Siamo di fronte a un colpo di spugna – afferma Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia –, arrivato a urne chiuse, con il quale si cancella la volontà di centinaia di soci che hanno partecipato alle elezioni”. In questo modo – conclude la Coldiretti– si mette a repentaglio l’unità del mondo agricolo e la rappresentanza dei territori nella gestione consortile.