Stadio, i comitati criticano il dibattito pubblico: poca trasparenza.

“Noi in questo dibattito sentiamo la mancanza della trasparenza, ci raccontano che saranno 98 mila metri quadrati di superficie occupata, ma non è vero perché saranno di più, ci sarà la superficie servizi. Non stiamo raccontando la verità ma un bellissimo volantino di un piano immobiliare”.

Così Andrea Bonessa, membro del comitato referendario e dell’osservatorio sul dibattito pubblico, a margine del primo incontro del dibattito pubblico in sala Alessi a Palazzo Marino.

“Qui stiamo costruendo il solito enclave, perché Milano è disseminata di enclavi, di cui non si capisce quale sarà il vantaggio, soprattutto in una zona come questa, che sicuramente ha bisogno di essere studiata ma non a posteriori con un finto piano d’area, quando sono già state decise tutte le situazioni collaterali – ha sottolineato Bonessa – Perché il futuro dell’Ippodromo è stato deciso, così come quello delle terme (ex scuderie Montello). Fare un piano d’area a posteriori non ha senso, bisognava farlo prima”.

“Noi vogliamo fare un dibattito che sia il luogo della trasparenza – ha auspicato – in modo che i cittadini possano capire realmente quali sono i vantaggi di un’operazione di questo tipo: demolire uno stadio che è patrimonio pubblico su 280mila metri quadri di terreno pubblico. Questo potrà essere possibile solo raccontando la verità sulle superfici, gli interessi che ci stanno dietro, chi ci guadagnerà e quindi traducendo tutti i tecnicismi in un linguaggio che tutti i cittadini possano capire”.

Anche Veronica Dini, legale del Comitato Coordinamento San Siro e Comitato Sì Meazza, intervenuta al dibattito pubblico ha detto: “Abbiamo sentito parlare di verde sui tetti ma noi abbiamo bisogno di verde profondo, la città ha dichiarato emergenza climatica da anni e noi facciamo verde sui tetti? Siamo sicuri che sia sufficiente?”. “Poi c’è un tema economico e sociale – ha proseguito -. Ho sentito di nuovo parlare di riqualificazione sociale del quartiere: San Siro ha sicuramente bisogno di una riqualificazione e di un supporto da un punto di vista sociale, ma centri commerciali e uffici siamo sicuri che vadano nella direzione giusta? Di domande ce ne sono tante, aspettiamo le risposte prima o poi”.(MiaNews)