Stadio, dibattito pubblico, Pillon: in un mese potrebbe arrivare valutazione del Comune. Monguzzi (Verdi): non c’è maggioranza in consiglio su abbattimento.

Una veduta esterna stadio Giuseppe Meazza (San Siro) di Milano, in una immagine di archivio. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

“Il Comune per legge ha due mesi di tempo per valutare la relazione finale del dibattito pubblico sullo stadio ma, secondo me, in base alle interlocuzioni che ho avuto fino ad adesso, in un mese potrebbero presentare il loro dossier. Dipende da loro. Ma so che hanno una certa fretta e gli uffici stanno lavorando alacremente su questo progetto, quindi penso non avranno bisogno di due mesi”. Lo ha detto Andrea Pillon, coordinatore del dibattito pubblico sulle future sorti dello stadio Meazza, a margine dell’illustrazione della relazione finale alla stampa. Pillon ha aggiunto che dovrebbe presentare la relazione “in commissione consiliare la settimana prossima. Ma non sono sicurissimo, dovrebbe essere il 24 novembre ma me lo devono confermare”.

“Presenterò più volte la relazione finale sul dibattito pubblico sullo stadio Meazza. È anche una risposta alle critiche sul fatto che questa è una presentazione non era aperta al pubblico. Per dare tempo a tutti di leggere la relazione è stato deciso di fare una presentazione più ristretta”. Lo ha detto Andrea Pillon, coordinatore del dibattito pubblico sulle future sorti dello stadio Meazza, a margine dell’illustrazione della relazione finale alla stampa. “È un documento molto ricco, immagino che i consiglieri vorranno entrare nello specifico dei singoli temi e quindi questa è la ragione per la quale l’incontro con il Consiglio è successivo alla presentazione – ha spiegato poi – . In modo che consiglieri abbiano tempo per leggerla. Non è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei consiglieri e non si teme il confronto, dal momento che abbiamo fatto 13 incontri, uno in più o in meno non cambiava nulla”. Comunque, ha precisato, “l’incontro di oggi era trasmesso in streaming”.

La relazione conclusiva sul dibattito pubblico in merito al progetto per il nuovo stadio presentato da Milan e Inter è stata illustrata oggi alla stampa a Palazzo Marino dal coordinatore del dibattito, Andrea Pillon. Alla conferenza era presente anche l’assessore ai Servizi Civici e Generali, Gaia Romani, e Giuseppe Bonomi, advisor del e affidatario del dossier sul nuovo stadio. Pillon ha spiegato che “c’è un generale consenso tra i cittadini sul fatto che è necessario intervenire per riqualificare lo stadio di San Siro e l’area circostante e sul fatto che le squadre siano legittimate a chiedere una riqualificazione perché hanno bisogno di un impianto nuovo, moderno, al passo con i tempi, sicuro e che consenta di concorrere con gli altri club europei”. “Altro aspetto che emerge è che l’attuale area di San Siro soffre di alcune criticità, legate proprio agli eventi calcistici, che devono essere affrontate. E sono il traffico, il rumore, le vibrazioni”, ha puntualizzato.

C’è anche convergenza sul alcuni elementi definiti “critici” nella realizzazione di un nuovo stadio: la vicinanza del futuro impianto alle abitazioni, la durata e i disagi del futuro cantiere, le sorti del verde circostante, la sicurezza e l’incognita su quella che sarà la viabilità dell’area. “Anche se i cittadini si dividono sulle proposte risolutive. Alcuni dicono ‘ristrutturate lo stadio attuale’, altri dicono ‘migliorate il progetto per il nuovo impianto’ – ha proseguito il coordinatore -. Da un lato, sono preoccupati che questo cantiere importante possa portare disagi e chiedono che questi vengano contenuti il più possibile. Altra tematica di preoccupazione è il fatto che i parcheggi sotterranei, che saranno di meno di quelli attuali in superficie, e la zona car free che verrà fatta intorno, possano creare un congestionamento di traffico nelle zone limitrofe. Poi la sicurezza, per la gestione dell’afflusso dei tifosi che si riversano nell’area oppure, nel corso del dibattito, si è fatto anche riferimento agli scontri tra i tifosi. I cittadini contestato, inoltre, la questione dello spazio verde intorno allo stadio e, in particolare, la vicinanza con alcune abitazioni, ad esempio, quelle di via Tesio. Adesso quelle case si affacciano su un’area verde e lo stadio è abbastanza distante ma poi se lo ritroveranno a 50-60 metri. Però è anche vero che i club propongono la realizzazione di uno stadio moderno che quindi, dal punto di vista acustico e delle vibrazioni, avrà impatti decisamente inferiori. Ma questa preoccupazione rimane”.

Pillon ha inoltre riferito che “durante il dibattito pubblico alcuni cittadini hanno chiesto di utilizzare gli oneri di urbanizzazione del nuovo stadio per riqualificare il quartiere di piazza Selinunte invece di utilizzarli per il rifacimento del sottopasso Patroclo e delle aree verdi circostanti. Oltre a questa, sono venute fuori anche altre proposte di utilizzo”.

Il dibattito pubblico sullo stadio “per noi non è stata un’occasione persa per dimostrare il dettaglio di natura tecnica e scientifica della nostra proposta”. Lo ha detto Giuseppe Bonomi, advisor del Milan e affidatario del dossier sul progetto del nuovo stadio che le squadre vogliono costruire, a margine della presentazione alla stampa della relazione conclusiva del dibattito pubblico a Palazzo Marino. Bonomi ha poi sottolineato che: “della nostra proposta si può contestare il merito ma credo che sia difficilmente contestabile il livello di approfondimento tecnico”. “Ci siamo messi in una fase di ascolto e tra poco, sulla base della relazione conclusiva, il Comune dovrà esprimersi nelle determinazioni conclusive del problema”, ha concluso.

“In Consiglio comunale ormai c’è una maggioranza molto forte contro questo il progetto di Milan e Inter per l’abbattimento del Meazza e la costruzione di un nuovo stadio. Quindi, quando arriverà in Aula, non avrà nessuna possibilità di andare avanti”. Lo ha detto il capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale, Carlo Monguzzi, a margine della conferenza stampa di illustrazione della relazione conclusiva sul dibattito pubblico. Monguzzi ha protestato fuori dalla sede comunale con alcuni rappresentanti del Comitato Sì Meazza. “Il coordinatore Andrea Pillon – ha sottolineato – non ha assistito al dibattito pubblico. Se avesse assistito avrebbe visto che il 99% della cittadinanza non vuole che lo stadio venga abbattuto. Anzi, dice che va ristrutturato e intorno vanno fatti i servizi per i cittadini”. (MiaNews)