Spi CGIL Lombardia: 814.000 over 60 che vivono soli, servono politiche urbanistiche diverse.

“Sono tanti, ben 814 mila, gli over60 lombardi che vivono soli. È necessario mettere in campo politiche attive davvero efficaci per garantire che le città siano a misura degli anziani, essendo fuor di dubbio che la società che ci attende sarà sempre più anziana da un punto di vista anagrafico. Come SPI CGIL Lombardia, riscontriamo che in Lombardia, ad oggi, non sono molte le amministrazioni comunali sensibili a questi temi, e non solo a causa delle rigidità della finanza locale. Negli ultimi 3 anni, infatti, oltre il 90% degli enti locali hanno approvato in bilancio, quote significative di avanzo di amministrazione disponibili per la realizzazione di interventi di carattere sociale i cui costi non sono esorbitanti. Eppure, queste risorse spesso non vengono destinate a questi scopi”.

Così il sindacato pensionati Spi Cgil che sottolinea “l’importanza di potenziare, sia nelle aree metropolitane sia nei comuni più piccoli comuni, le politiche urbanistiche e abitative con l’obiettivo di promuovere soluzioni adeguate alle reali esigenze di una fascia di popolazione molto ampia, gli anziani appunto, preservando gli spazi in cui si incontrano e le zone pedonali prive di barriere architettoniche, sostenendo i piccoli esercizi di vicinato, sollecitando le esperienze di silver cohousing, prevedendo modifica di edifici, strutture, in modo che siano resi accessibili per tutti e realizzando, accanto alle Rsa, strutture e prestazioni di cura volte a facilitare la permanenza degli anziani non autosufficienti nella propria abitazione.
Un ambiente “amico degli anziani” è il risultato dell’integrazione di componenti materiali (edifici, spazi abitativi, strade, mezzi di trasporto, …) e componenti intangibili (conoscenza, comunicazione, partecipazione, solidarietà, …). La sua realizzazione non è in contrasto con gli interessi delle altre fasce demografiche, ma anzi contribuisce a migliorare l’inclusività, lo scambio intergenerazionale e la vivibilità dell’ambiente urbano a vantaggio di tutti. Soprattutto nell’era (post)Covid, un’organizzazione efficace non solo dello spazio urbano ma anche dello spazio abitativo può favorire la ricostruzione e il mantenimento dei legami, specie intergenerazionali, contrastare efficacemente l’isolamento fisico e relazionale e svolgere funzioni protettive per i legami forti”.(MiaNews)