Scala, posta prima pietra per nuovo edificio in via Verdi, nuovi spazi e sale prove per orchestra e ballo.

Un palcoscenico più profondo, fino a 70 metri, con l’ampliamento dell’area di montaggio e smontaggio delle scene, nuove sale prova per l’Orchestra (con nuove soluzioni acustiche) e il Ballo, spazi per uffici amministrativi finora dislocati in sedi esterne, un investimento di 17 milioni di euro.

La Scala si amplia con la costruzione di un nuovo edificio in via Verdi, di cui oggi si è tenuta la posa della prima pietra.

Il completamento dei lavori e’ previsto per dicembre 2022. Si tratta di un’opera essenziale prevista come complementare al necessario ampliamento della sede storica del Teatro alla Scala già al momento dell’acquisto della palazzina stessa, avvenuto nel 1997. Alla cerimonia di oggi hanno preso parte Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Presidente della Fondazione Teatro alla Scala, Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Monsignor Carlo Azzimonti, Vicario Episcopale, Dominique Meyer, Sovrintendente del Teatro alla Scala, Maria Di Freda, Direttore Generale, Marco Morelli, Direttore Tecnico e l’architetto progettista Mario Botta che, insieme allo studio dell’Architetto Emilio Pizzi, si era già occupato dell’importante intervento di restauro e ristrutturazione della sede storica del Teatro e dell’area tecnica della torre scenica realizzata tra il 2001 e il 2004, al fine di garantire la coerenza stilistica della nuova palazzina con gli altri edifici del Teatro.

Il nuovo edificio si inserisce nel solco, dal punto di vista architettonico, del linguaggio dell’architetto ticinese: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento. Come per la torre scenica nel 2004 – spiega un comunicato della Scala -, si scaverà diciotto metri al di sotto del suolo (gli ultimi metri sono sotto il livello della falda acquifera) e si arriverà all’altezza della torre stessa (circa 36 metri fuori terra). Complessivamente sono sei piani sotterranei e undici fuori terra. I piani sotterranei saranno in gran parte occupati da un unico spazio, la sala prove per l’orchestra, con una superficie di circa 310 metri quadri e alta 14 metri.

Le dimensioni e l’altezza della sala, appositamente concepite dal punto di vista acustico con la consulenza del noto progettista acustico Yasuhisa Toyota, consentiranno di avere il miglior risultato musicale per le prove e di poter utilizzare tale ambiente anche come sala d’incisione. Il palcoscenico diventerà invece ancora più profondo raggiungendo i 70 metri con la creazione di un’area in cui sarà possibile eseguire il montaggio/smontaggio delle scene senza disturbare le attività di prova o spettacolo in corso. Saranno inoltre realizzati una nuova sala prove ballo della superficie di circa 150 mq, posta all’ultimo piano dell’edificio, e nuovi spazi per l’archivio storico documentale, attualmente ubicato in un deposito esterno.

Per quanto riguarda la riapertura del Teatro alla Scala “il Sovrintendente vuole essere prudente perché con soli cinquecento posti disponibili a sedere bisogna verificare bene quello che si può fare. Intanto hanno consegnato conti assolutamente a posto per il 2020, il bilancio preventivo 2021 è ancora in pareggio nonostante tutto: questo è fondamentale per noi”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di posa della prima pietra del nuovo edificio del Teatro alla Scala. Sala ha poi sottolineato di apprezzare “il fatto che il Sovrintendente e il suo team stiano guardando avanti. I lavori previsti sono da chiudersi entro la fine dell’anno prossimo, la complessità è stato lo scavo, ma al contempo sono contento dei progetti dei laboratori a Rubattino e dell’attenzione del Sovrintende alla tecnologia. La Scala non sta solo subendo la pandemia ma ha una profonda volontà di andare avanti”, ha concluso Sala.

L’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, è intervenuto questa mattina alla posa della prima pietra del nuovo edificio che amplia la sede storica del Teatro alla Scala di Milano. Il costo complessivo ammonta a 17 milioni di euro, cui ha contribuito anche Regione Lombardia. Il termine dei lavori è previsto per dicembre 2022. “A nome di Regione Lombardia, ente fondatore del Teatro alla Scala – ha sottolineato Galli – esprimo soddisfazione per questa importante opera di ampliamento della sede storica del Piermarini. È la dimostrazione di come nemmeno la drammatica stagione pandemica abbia impedito alla Direzione del teatro lirico più celebre al mondo di continuare a pensare il proprio futuro. E di riorganizzarsi nel modo più efficace, quando l’ampliamento giungerà alla sua conclusione”.

“La cerimonia di posa della prima pietra – ha concluso Stefano Bruno Galli – assume un forte significato simbolico anche perché avviene nella giornata di riapertura di teatri, cinema e musei. Si tratta di una prima pietra che diventa l’emblema della rinascita della cultura lombarda”. (LNews)