Rifiuti alla cava di Nerviano, il plauso di De Corato.

“Voglio complimentarmi con i Carabinieri Forestali per l’impegno profuso nell’attività di indagine e per l’egregio lavoro portato oggi a termine”.

È il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, in merito all’operazione condotta dai Carabinieri Forestali che, su ordine del Gip di Milano, hanno notificato tre arresti domiciliari, un obbligo di dimora ed un obbligo di firma e sequestrato beni per 16 milioni di euro in riferimento a un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, che aveva per sede operativa una cava di estrazione di sabbia a Nerviano, in provincia di Milano.

“Da tempo, purtroppo, in Lombardia la criminalità organizzata – ha sottolineato l’assessore – tenta d’infiltrarsi nel tessuto imprenditoriale in difficoltà, complice anche la crisi pandemica. La complessa filiera dei rifiuti urbani, dalla raccolta, allo smaltimento e al riciclo, rientra, infatti, tra i business prediletti dalle organizzazioni mafiose nella nostra Regione”.

“Per questo motivo, Regione Lombardia, nel corso degli anni si è attivata, nei limiti delle sue competenze – ha ricordato l’assessore – per il contrasto dell’attività di smaltimento e traffico illecito di rifiuti, varando una serie di misure a tutela della legalità”. “La Polizia Locale, diffusa sul territorio lombardo con oltre 8.200 agenti – ha continuato l’assessore De Corato – può offrire il suo contributo nella battaglia contro il business illegale la Regione, infatti, già da anni sta sensibilizzando le amministrazioni locali titolari della funzione e, in particolar modo, sta promuovendo l’istituzione di Nuclei di Tutela Ambientale della Polizia Locale. Si tratta di attività complesse, durante le quali, a quanto ci risulta, sono svolti anche controlli sui trasporti. In aggiunta a ciò, tramite appositi bandi abbiamo offerto ai comandi lombardi la possibilità di acquistare strumentazioni fondamentali per combattere il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti, come fototrappole, droni e sistemi di videosorveglianza, utilizzabili anche per il riconoscimento delle targhe”. “È necessario mantenere alta l’attenzione su questo fenomeno – ha concluso De Corato – perché è pericoloso, oltre che per l’ambiente, anche per la salute e l’economia”.(MiaNews)