Riaprono i bar ma niente consumo al banco.

Primo giorno di riapertura servizio tavolini al bar la domenica mattina, in piazza Duomo a Milano, 13 dicembre 2020. ANSA/MATTEO CORNER

Caffè e brioches ma solo seduti al tavolo e all’aperto. Con l’ingresso in fascia gialla per i milanesi cambia il rito del caffè al bar, non più al banco, sempre un po’ di fretta perché c’è da scappare in ufficio, ma seduti al tavolo all’aperto perché così prescrivono le nuove regole.

Chi ha tempo si siede volentieri a gustarsi un espresso, il primo non da asporto dopo tanto tempo, ma tanti scelgono ancora il caffè da asporto da bere per strada o in piedi fuori dal bar. “Queste regole sono un casino – ha sentenziato il cameriere di un bar che si trova accanto alla stazione di Cadorna – le persone qui passano di fretta e vogliono bere il caffè al banco, in pochi si siedono al tavolo. A pranzo la situazione cambierà penso”. In centro lungo corso Vittorio Emanuele, la via dello shopping che costeggia il Duomo, i bar stanno dando gli ultimi ritocchi ai tavolini all’aperto in attesa del pranzo. Ma per quanto riguarda le colazioni non c’è molto via vai. “La vediamo malissimo questa zona gialla perché siamo arancioni dentro il locale e gialli fuori – ha spiegato un dipendente di un bar sul corso -. La gente non si siede al tavolo per bere un caffè ma solo per mangiare, speriamo per pranzo. La colazione è impraticabile”.

Tra gli avventori molti, appunto, decidono di prendere il caffè da asporto: “ci manca quello al banco”, hanno spiegato alcuni di loro. Poi c’è chi si sarebbe seduto al tavolo ma ha trovato tutto pieno, come un ragazzo fuori da un bar in piazza San Babila: “Ci sono pochi tavolini e tutti occupati quindi ho deciso di prendere il solito caffè da asporto”, ha spiegato. I clienti “non sanno nemmeno loro cosa fare – ha aggiunto il titolare – queste tegole mandano in confusione e complicano il lavoro”. (ANSA).