Regione, protesta su accesso prestazioni agevolate a Lodi. Assessore Foroni. “Gravissimo che un associazione islamica entri in politica”

“Gravissimo che un associazione islamica entri in politica”. Così l’assessore regionale al Territorio e Protezione Civile Pietro Foroni irrompe nella protesta inscenata a Lodi da alcune famiglie extra comunitarie per essere stati escluse, a fronte dell’applicazione del regolamento sui servizi sociali, da alcune prestazioni agevolate.
“Si tratta di una normativa – spiega l’assessore – che si applica indistintamente a tutti i cittadini extra UE senza alcuna distinzione di provenienza. Questi, per accedere alle agevolazioni devono esibire una certificazione del proprio stato patrimoniale rilasciata dal Paese d’origine. Per i redditi e beni italiani vale l’autocertificazione ma per quelli extra UE ci vuole l’attestazione del Consolato, come da normativa, perché la Guardia di Finanza non potrebbe controllare la veridicità della dichiarazione. Si tratta della semplice e corretta applicazione di una norma statale vigente. Il fatto che un’associazione islamica protesti, appoggiata dalla sinistra, perché una legge dello stato viene applicata, è ancor più grave e preoccupante. L’Islam organizzato a Lodi entra in politica relativamente ad un provvedimento che si applica a tutti i cittadini extra UE; canadesi, statunitensi, russi e via di seguito”.
“Sono basito anche dal fatto che il Pd e la sinistra – prosegue Foroni – anziché difendere un Dpr per altro approvato nel 2000 da un Governo di centro-sinistra, in via del tutto strumentale si schieri con l’Islam. Regione Lombardia ha predisposto per l’accesso alle prestazioni agevolate delle linee giuda che devono essere rispettate da tutti, in stretta applicazione dell’art.3 del DPR n. 445/2000 e confermate anche da Sentenze che accertano la legittimità del provvedimento (si veda la sentenza 1100/2016 Corte Appello di Milano e 437/2016 Corte Appello di Brescia)”.
“Esprimo tutto il mio sostegno e la mia solidarietà al Sindaco di Lodi, che ha agito nel pieno rispetto della legge e dei principi di uguaglianza costituzionalmente garantiti”.