Presentato in Stazione Centrale il treno per trasporto pazienti intubati, collaborazione tra Areu, Protezione Civile e Trenitalia.

Una sorta di reparto mobile con 21 posti dotati di ventilatori polmonari, per il trasferimento dei pazienti più gravi tra gli ospedali anche fuori dalla regione: il treno sanitario nato dalla collaborazione tra Trenitalia, Areu e Protezione Civile è stato presentato questo pomeriggio in stazione centrale dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, affiancato dall’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, dall’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi e dal direttore generale dell’Agenzia Regionale per l’Emergenza Urgenza (AREU), Alberto Zoli.

Il treno può avere la funzione di trasporto pazienti verso altre zone d’Italia o all’estero per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oltre a rappresentare un’integrazione al servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze, in caso di utilizzo come Posto Medico Avanzato.

L’utilizzo del treno è definito da una convenzione sottoscritta da Trenitalia, Dipartimento della Protezione Civile e AREU. Un'”ottima iniziativa” secondo il presidente Fontana, frutto della “collaborazione fra istituzioni, Areu, Protezione civile e Trenitalia che consentirà di attivare “un vero e proprio ospedale mobile che può arrivare ovunque ce ne sia bisogno”. “Ognuno degli attori in campo – ha continuato il governatore – ha messo del suo e, insieme, abbiamo creato qualcosa che è già un modello”.

L’auspicio è quello che “non ce ne sia mai bisogno, ma ancora una volta è la dimostrazione che la qualità in Lombardia non manca mai e che la collaborazione porta risultati eccellenti”.

“Questo treno – ha aggiunto Foroni – è stato pensato per dare concretamente una mano a tutto il sistema della protezione civile. Uomini e donne da sempre in prima linea quando si tratta di dare una mano in caso di emergenza come sto constatando in questi giorni andando a visitare i centri vaccinali che stiamo predisponendo su tutto il territorio lombardo”. “Le Ferrovie dello stato – ha spiegato Luigi Corradi – hanno dato il massimo supporto per conciliare il problema della mobilità ed evitare rischi nel trasporto. E’ un convoglio che può spostarsi in tutta Italia dove servono posti di terapia intensiva o se non ci sono servizi attrezzati o per spostare pazienti da un punto all’altro dell’Italia. Il nostro impegno con Areu è di continuare a usare il Treno quando ce ne sarà bisogno”.

Il direttore dell’Areu Alberto Zoli ha invece ricordato la genesi di questo treno. “Un anno fa – ha detto – abbiamo avuto l’idea di un treno con queste caratteristiche perché necessitavamo di un mezzo diverso dall’aereo in una situazione molto critica. A marzo abbiamo trasferito 120 pazienti intubati e ventilati, di cui 80 in altre Regioni d’Italia e 40 in Germania. Ad oggi, sono invece 30 i pazienti trasferito da Brescia in altre province della Lombardia”. “E’ una vera e propria rianimazione viaggiante – ha sottolineato – che può diventare anche un Posto Medico Avanzato. Non è uno spreco, perchè le attrezzature e soprattutto il personale sono ordinariamente impiegati nel servizio di soccorso sul territorio”.

“Un grazie speciale, infine – ha concluso Zoli – va alla Fondazione ‘Elisabetta Franchi’ che ha donato 260.000 euro che hanno consentito di dotare il treno sanitario degli indispensabili strumenti salvavita”. Il treno è costituito da otto carrozze e due locomotori posizionati alla testa e alla coda del convoglio. Tre sono carrozze sanitarie con posti letto di terapia intensiva per pazienti ventilati in modo invasivo; due carrozze sono ‘tecniche’, necessarie cioè per il funzionamento delle apparecchiature medicali e, in particolare, per ospitare i gruppi elettrogeni che creano un sistema indipendente di alimentazione delle dotazioni sanitarie; due carrozze infine sono per i sanitari di cui una con posti letto per il personale e la seconda predisposta per il coordinamento tecnico-sanitario e per l’area filtro necessaria per il passaggio tra l’area pulita e l’area operativa e una carrozza funge da magazzino per il trasporto di tutti i materiali e dei dispositivi medici. Il convoglio è stato progettato per offrire un livello di assistenza sanitaria fino alla terapia intensiva, anche in biocontenimento, con la possibilità di integrare altre carrozze con ulteriori funzioni medico-sanitarie. Ognuna delle tre carrozze sanitarie può trasportare fino a sette pazienti per un totale di 21 postazioni disponibili. Queste carrozze sono gestite da personale sanitario specializzato, personale tecnico-logistico e di direzione per un massimo di 45 operatori. Il treno ha un’attrezzatura minima necessaria a gestire qualsiasi tipo di emergenza o calamità, nel dettaglio: 21 ventilatori polmonari; 1 ecografo; 2 emogas analizzatore; 21 fra monitor, aspiratori e altre attrezzature; 3 postazioni di monitoraggio. (MiaNews)