Pasqua, 453 milioni di uova consumate, ma è meglio l’uovo oggi o la gallina domani?

Sode da mangiare o anche dipinte a mano per abbellire le tavole, di cioccolato oppure di gallina quali ingredienti dei molti prodotti tipici pasquali, saranno 453 milioni le uova che si consumeranno quest’anno in occasione della Pasqua. Lo sostiene l’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (www.upda.it).

Basandosi su dati dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare e della Coldiretti, l’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche ha stimato infatti che durante la settimana Santa si consumeranno 436 milioni di uova di gallina per un giro d’affari di 130 milioni di euro, mentre quelle di cioccolato saranno 17 milioni per un business da 270 milioni.

«A spingere i consumi nuovi studi secondo i quali le uova sono un alimento sano ed utile anche a dimagrire. Complessivamente stiamo parlando di 453 milioni di uova per volume complessivo di 400 milioni di euro» puntualizza Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche, che in occasione della Pasqua ripropone l’ormai storico questito: «è meglio un uovo oggi o una gallina domani?».

La risposta non è poi così scontata. «Che l’uomo sappia scegliere il meglio, almeno per se stesso, e che solo in circostanze emotive particolari perda il controllo razionale è un falso mito» sottolinea lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com), padre delle discipline analogiche, mettendo in evidenza che l’essere umano -alla fine- non è poi così razionale.

«L’essere umano è un essere razionale, ma a razionalità limitata. Il sistema cognitivo umano è infatti un sistema a risorse limitate che, non potendo risolvere problemi tramite processi algoritmici, fa uso di euristiche come efficienti strategie per semplificare decisioni e problemi» spiega Samuela Stano.

É dunque meglio un uovo oggi o una gallina domani? Per rispondere a questa domanda vengono oggi in aiuto proprio le discipline analogiche, consentendo di dare una spiegazione a ciò che fino a questo momento sembrava inspiegabile e di capire quindi perché ciascuno predilige una scelta piuttosto che un’altra.

Stefano Benemeglio ha individuato tre archetipi che corrispondono a tre diversi stili di preferenze: Asta, Cerchio e Triangolo.

«In base a questi archetipi si determinano 8 tipologie emotive in funzione delle quali si ha una preferenza verso le “ricompense” più grandi -la gallina- anche se ritardate, oppure verso le “ricompense” immediate -l’uovo- anche se più piccole» conclude Stefano Benemeglio.