Navigli, da maggio ad ottobre oltre 14.000 controlli, 21 arresti e 150 indagati.

La movida lungo i Navigli a Milano, 10 ottobre 2020.ANSA/Mourad Balti Touati
Dal 28 maggio al 15 ottobre scorso “in tutte le zone interessate della movida, tra cui anche la zona darsena/navigli di milano, sono state controllate 14.226 persone, con 150 indagati, 21 arresti e 164 sanzioni per mancato uso dei dispositivi di protezione individuale”. lo ha reso noto il viceministro dell’interno matteo mauri rispondendo alla camera a luca toccalini della lega che ha rilanciato in un’interrogazione la protesta dei gestori dei locali sulla “totale mancanza di sicurezza nella zona, soprattutto la sera quando la darsena viene presa d’assalto da gruppi di ragazzini minorenni, spesso di origini straniere, delle vere e proprie baby gang dedite ad atti di vandalismo, risse e aggressioni”.
Toccalini ha aggiunto che i gestori hanno assunto a loro spese personale per la sicurezza “lamentando l’assenza, ormai da anni, dell’amministrazione comunale” che si aggiunge ai danni economici alle attivita’ provocati dalla pandemia. A Toccalini che sollevava la questione degli organici di polizia in citta’, Mauri, nel verbale di risposta consultato dalla ‘Dire’, ha precisato che la questura di milano dispone di un organico di 3.185 unita’, che, gia’ incrementato di 64 effettivi nello scorso mese di aprile 2020, e’ stato “ulteriormente accresciuto di 30 unita’ nel mese di dicembre 2020”.
Il numero due del Viminale ha precisato che “un’ulteriore intensificazione dei controlli quotidiani sul territorio della citta’ metropolitana da parte delle forze dell’ordine e delle polizie locali” e’ stata disposta in occasione della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 7 ottobre 2020. le verifiche si sono estese al trasporto pubblico con cui giovani da tutta l’area metropolitana giungono in citta’.
Inoltre, tramite le associazioni di categoria, la questura ha organizzato riunioni “mirate” con i referenti degli esercizi commerciali delle zone piu’ a rischio, ha detto ancora Mauri, “stabilendo contatti diretti con gli stessi al fine di garantire tempestivamente non solo generiche segnalazioni sulle problematiche riscontrate, ma anche specifiche ed immediate indicazioni circa episodi in atto”. (Dire)