Morti sul lavoro, manifestazione davanti Assolombarda, dito puntato su JobsAct di Renzi e legge Fornero.

Nel decennio 2009-2019 i morti sul lavoro sono stati oltre 17 mila: il calcolo non include il 2020 perché vi possono essere sovrapposizioni con i decessi per coronavirus anno comunque che fa registrare 1.270 persone rimaste uccise (+181 sui 12 mesi precedenti). Nel 2021, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso la crescita degli incidenti mortali è del 9,3%.

Tutti i dati sono sottostimati a causa del lavoro nero e di chi muore successivamente all’infortunio, ma non viene registrato in maniera corretta.

E’ questa la denuncia che è stata fatta, questa mattina davanti la sede di Assolombarda a Milano, durante il presidio di protesta organizzato da il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, di cui è presidente Michele Michelino, Medicina Democratica, il Comitato ambiente e salute Tetro alla Scala e diverse altre associazioni.

Michelino ha sottolineato che “il licenziamento libero causato dal Jobs Act e dalla Legge Fornero sul lavoro contribuisce a non fermare quella che è una strage non solo infinita, ma anche voluta e programmata”. “Le leggi sulla sicurezza non vengono applicate perché i dipendenti che lo chiedono vengono licenziati o puniti – afferma -. Quindi non si parli di volontà di ridurre o eliminare gli incidenti. Per farlo bisogna ridare le tutele ai lavoratori e aumentare davvero i controlli. Al contrario Jobs Act e legge Fornero sul lavoro dando mano libera alle imprese impediscono la tutela dei lavoratori e un reale controllo”.

Inoltre – è stato detto – l’aumento dell’età di lavoro fa crescere per tutte le categorie i rischi di morte e malattie professionali e in alcuni comparti, per esempio la sanità, rischiano anche i pazienti e i cittadini. (ANSA).