Milano non può diventare una città mediocre.

«Parafrasando una canzone dialettale: Milano è sempre una grande Milano –commenta Emilio Boccalini presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano- ma  a guardarsi bene in giro lo sarà ancora per poco tempo.

La città, provata come e forse  più di altre in Italia dalla pandemia del Covid è dovuta ripartire ma ad oggi i progressi sono più lenti del previsto, complici anche i tanti aspetti che questa città sta vedendo peggiorare giorno dopo giorno.

E qui non c’ entra l’ emergenza sanitaria, perché se più di un cliente esce di corsa dalla Stazione Centrale e si tuffa letteralmente nel Taxi per trovare rifugio dopo aver fatto lo slalom tra bivaccati e abili scippatori vuol dire che qualcosa non funziona. Così come se per compiere poche centinaia di metri in auto in alcuni snodi della città ci si mettono diversi minuti quando fino a pochi mesi fa era solo una questione di secondi. Giusto perché se si decide di creare ad esempio una pista ciclabile, in questa città, si preferisce farla dove si nota di più, lungo i viali principali e mica dove sarebbe più sensata e meno pericolosa. Ed è giusto ricordare che negli ultimi anni Milano stava crescendo turisticamente come non mai e per noi come tante attività era solo un gran bene.

Ma se anche dopo l’ ennesima pioggia nel giro di pochi giorni neanche i tombini riescono a tenere il passo vuol dire che qualcuno o non è in grado o decide che Milano deve rimanere così. Come una ambiziosa metropoli europea incompiuta, con i lustrini dei suoi palazzi di archistar e i problemi ai quali si mettono spesso “delle pezze” ma che non si risolvono mai. Come una città mediocre che non può e non merita di essere. Per i tanti che ci vivono e per i tanti che ci lavorano. Non era così Milano nel passato e non può permettersi di esserlo, soprattutto, ora».