Milano 2020, il documentario sulla fase più tragica della pandemia sabato 8 in prima serata su Retequattro.

Diego, 18 anni e i suoi polmoni bruciati dal virus, e poi la sala di rianimazione dell’Ospedale Policlinico e dell’Ospedale San Raffaele, la redazione di un quotidiano milanese, la sala operative del Comando dei Carabinieri, il volontariato di Emergency e della Casa della Carità.

La cronaca dei 70 giorni in cui tutto è iniziato, dal 23 febbraio al 4 maggio raccontati in presa diretta in un documentario, ”Milano 2020”, che Mediaset trasmetterà meritevolmente sabato 8 maggio in prima serata su Retequattro.

”La scelta – spiega il direttore di Retequattro Sebastiano Lombardi all’ANSA – è nata prima di tutto dal via libera di Piersilvio Berlusconi. Quando gli ho fatto sapere come era il progetto non ha avuto nessun dubbio ed ha rinunciato a qualunque prospettiva di ascolti. Mi ha immediatamente sostenuto e io ci tenevo molto perché siamo in un momento di passaggio, intravediamo l’uscita, quindi era il momento giusto per fare un punto sul Covid, cosa è stato, per guardare con pudore e dignità alla rete di persone che hanno di fatto portato avanti il paese,. Era indispensabile, poi il pubblico va sfidato, bisogna dargli una fiducia supplementare. Era il momento giusto per non dimenticare e restare uniti come paese”.

”Milano 2020” è realizzato dalla casa di produzione Magnitudo Film, da un’idea di Vito Salinaro, co-autore con Stefano Paolo Giussani. Alla regia, Francesco Invernizzi e Stefano Paolo Giussani. In collaborazione con Arma dei Carabinieri, Gruppo San Donato, Ospedale San Raffaele, Policlinico di Milano, Emergency, Casa della Carità.

Lombardi è tra i direttori più longevi, dopo quasi sette anni alla guida di Retequattro per il futuro che cosa manca?

”Con cinque serate d’informazione direi che manca Freedom o qualcosa di simile. Sta andando bene su Italia Uno e sono contento, ma ho la convinzione che un prodotto di quel genere che non è clonabile. Per il resto sono contento basta dire che Retequattro è in overbooking pubblicitario”. (ANSA).