Maxi incendio 2018, 4 condanne confermate in Appello.

Un fermo immagine della polizia mostra l'incendio del capannone della 'Ipb' in via Chiasserini 104, a Milano, distrutto nel rogo divampato il 14 ottobre 2018 che ha dato origini all'inchiesta sui rifiuti a Milano, 27 febbraio 2019. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Sono stati condannati anche in appello a Milano, con due riduzioni di pena, i quattro imputati del processo sul traffico illecito di rifiuti stoccati nel deposito di via Chiasserini, andato a fuoco il 14 ottobre del 2018 con un vasto incendio durato per giorni e con odore acre che arrivò fino in pieno centro, in piazza Duomo.

In particolare, la quinta penale d’appello (presidente Giovanna Ichino) ha ridotto la pena per Aldo Bosina, amministratore di fatto della Ipb Italia, società che gestiva il capannone, da 6 anni e mezzo a 5 anni e 1 mese e per l’amministratrice della Ipb Italia Patrizia Geronimi da 2 anni a 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) con le attenuanti generiche.

Confermati i 4 anni e 6 mesi all’amministratore di una società intermediaria di rifiuti, Pietro Ventrone, e i 3 anni e 10 mesi all’imprenditore Giovanni Girotto.

I giudici in appello, accogliendo il ricorso dell’avvocato Marco Dal Toso, hanno escluso “il concorso di colpa” in capo alle parti civili Comune e Città metropolitana di Milano. Il concorso di colpa, sulla base di un articolo del codice civile, riguardava il “mancato sequestro” dell’area dopo un sopralluogo da parte di funzionari e agenti della Polizia locale, effettuato nei giorni prima dell’incendio avvenuto la sera del 14 ottobre 2018.

Le accuse per i quattro imputati erano, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, gestione non autorizzata di discarica e altri reati. E’ invece, ancora in corso l’inchiesta per individuare gli autori materiali del rogo. In primo grado gli imputati sono stati condannati a versare provvisionali immediatamente esecutive per oltre 1,5 milioni alla Città Metropolitana, di oltre 400 mila euro al Comune e di oltre 200mila euro a favore di Ipb srl, società proprietaria del capannone. Risarcimenti confermati oggi. Nell’ottobre del 2019 erano arrivate anche le condanne in abbreviato per quattro imputati, con la pena più alta di 4 anni e 8 mesi. (ANSA).