Manichino con fattezze di poliziotto incendiato. Salvini: cretini. Sindacato Polizia: non abituarsi alla violenza.

Un manichino raffigurante un poliziotto collocato su un marciapiede all’esterno di un parco è stato incendiato nella notte a Milano.

In un video, pubblicato da Welcome to favelas, si vede un ragazzo cospargere presumibilmente di benzina il pupazzo vestito da poliziotto a grandezza naturale e poi dargli fuoco, prima di allontanarsi.

Avvolto completamente dalle fiamme, il manichino esplode.

“L’incendiario è sicuramente un cretino, chi ride e applaude è pure peggio. Solidarietà alle donne e agli uomini che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza dell’Italia e degli italiani”, ha commentato il vicepremier Matteo Salvini, postando il video sulla sua pagina Instagram. (ANSA).

“Il gesto di coloro i quali hanno incendiato un manichino vestito da poliziotto è di un’idiozia tale che davvero si fatica a commentarlo. Ma che si tratti di menti caratterizzate dal vuoto più assoluto, oppure di vera e concreta violenza che alberga nelle stesse menti, un pensiero è inevitabile: se fosse stato dato alle fiamme un fantoccio con le fattezze di chiunque altro probabilmente non si parlerebbe di altro. La violenza fa ancora notizia, giustamente, quando è manifestata contro tutti; non fa quasi più notizia, purtroppo, quando è diretta a chi indossa la divisa”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo che la notte di Capodanno a Milano un giovane ha cosparso di benzina e poi incendiato un manichino con le sembianze di un poliziotto fra risate e compiacimento di altre persone intorno, come si può vedere in un video poi diffuso sui social.

“Una tale esplicita volontà di aggressione – conclude Mazzetti -, se e quando viene fatta nei confronti di qualcuno fa scattare correttamente tutte le contromisure del caso da parte di chi si occupa di garantire la sicurezza altrui. Ma quando la stessa brutale minaccia viene così sfacciatamente rivolta al personale in uniforme, chi se ne preoccupa? E’ fondamentale non abituarsi alla violenza che viene manifestata nei confronti di donne e uomini delle forze dell’ordine, perché essa equivale a un’aggressione allo Stato, non è e non sarà mai ‘normale’, ammissibile, comprensibile, e mai dovrebbe restare impunita”.