L’UNICEF ricorda Audrey Hepburn a 28 anni dalla scomparsa: “Goodwill Ambassador” di straordinaria forza e generosità.

“Ventotto anni fa ci lasciava una delle Goodwill Ambassador più impegnate nella storia dell’UNICEF che ha fatto della nostra missione per i bambini nel mondo una straordinaria battaglia di amore e sensibilità a favore della vita,” ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Le sue parole ‘Aprite le vostre braccia per stringere il maggior numero di bambini, amarli e proteggergli come se fossero vostri,’ risuonano tutt’oggi come l’eco della sua eccezionale forza e generosità.”

È nel 1988 che ha avuto inizio il viaggio di Audrey Hepburn con l’UNICEF, quando è stata nominata “UNICEF Special Ambassador” e ha realizzato la prima missione sul campo in Etiopia, paese allora stravolto da anni di siccità e di guerra civile che avevano causato una terribile carestia. In pochi anni ha effettuato per l’UNICEF una serie di missioni sul campo in Turchia, Venezuela, Ecuador, Guatemala, Honduras, El Salvador, Messico, Bangladesh, Thailandia, Vietnam e Sudan. Ha visitato diversi progetti dell’UNICEF per vaccinare, proteggere e fornire acqua e servizi igienico sanitari a bambini poveri, sfollati e malnutriti. Ha inoltre parlato al Congresso USA, partecipato al Summit Mondiale per l’Infanzia e ha lanciato i Rapporti su “La Condizione dell’Infanzia nel Mondo”.

Nel 1989, quando è stata nominata Goodwll Ambassador dell’UNICEF ha affermato: “Posso testimoniare cosa significhi l’UNICEF per i bambini, perché sono stata fra quelli che hanno ricevuto cibo e soccorso medico subito dopo la Seconda Guerra Mondiale”.

Durante la guerra, durante l’occupazione tedesca, mi trovavo in Olanda e il cibo si è ridotto”, ha ricordato nel marzo del 1988. “L’ultimo inverno è stato il peggiore di tutti. Ormai il cibo scarseggiava (…) io ero molto, molto denutrita. Appena dopo la guerra, un’organizzazione, che poi è diventata l’UNICEF, è subito arrivata con la Croce Rossa e ha portato aiuti alla popolazione sotto forma di cibo, medicine e vestiti. Tutte le scuole locali furono trasformate in centri di soccorso. Io ero uno dei beneficiari insieme agli altri bambini. Conosco l’UNICEF da sempre“.

L’incredibile impegno di Audrey Hepburn a favore dei più vulnerabili non si è interrotto neanche nel corso dell’ultimo periodo di vita, durante la malattia, quando la Goodwill Ambassador dell’UNICEF ha continuato a incontrare gli sguardi dei bambini più vulnerabili in altre diverse missioni sul campo in Somalia, Kenya, Regno Unito, Svizzera, Francia e Stati Uniti.

“Voglio salutare Audrey Hepburn e la sua famiglia con una sua frase oggi più che mai attuale, vista la pandemia di COVID-19 che da quasi un anno ha stravolto le nostre vite: non si può aspettare che una crisi sia risolta per prendersi cura dei problemi dei bambini. Loro non possono aspettare, ha concluso Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.