I cellulari non sono baby sitter.

Group of preschoolers, children having fun with mosaic toy, female teacher helping them

Periodicamente pediatri e esperti lanciano l’allarme. I cellulari non sono babysitter. Nonostante molti genitori siano consapevoli che l’uso inappropriato delle tecnologie esponga il bimbo a rischi, il 30,7% della popolazione dichiara di lasciare il cellulare in mano al figlio (di tanto in tanto o spesso), anche prima dei 12 mesi. E questo nonostante si diffuso e provato il consiglio di non l’uso delle tecnologie digitali nei bimbi con meno di 18 mesi. Anzi, secondo la valutazione della Società italiana di pediatria sull’uso di smartphone e tablet, questi non dovrebbero essere usati fino ai 3 anni; dai 3 ai 5 anni un’ora al giorno e poi dai 5 agli 8 al massimo due ore al giorno. Con questo non si vogliono demonizzare i device: piuttosto si vuole educare ad un uso appropriato e condiviso con i genitori (e gli adulti in generale) in modo da diventare persino utili per  lo sviluppo di alcune competenze e strumento alternativo di divertimento e svago. E’ comunque consigliabile spegnerli almeno 1 ora prima di andare a dormire visto che disturbano il sonno.

Piuttosto che portare i bambini al ristorante e lasciarli tutto il tempo a giocare davanti all’Ipad, uno per ciascuno peraltro in una totale assenza di convivialità, non sarebbe meglio organizzare un servizio di baby sitter collettivo nella casa di una delle famiglie coinvolte? Ci sono tante persone che cercano lavoro come babysitter a Milano . Il costo medio nella zona di Milano è circa 8,3 euro all’ora, pensando ad una formula di babysitter sharing, il costo diventa irrisorio.

Altro tema è se è corretto che la baby sitter faccia trascorrere ai bambini del tempo davanti al cellulare. Come ribadito bisogna valutare l’età (è difficile vietare l’uso del device ad un ragazzino delle medie per tutto il pomeriggio) ma soprattutto quale sia la posizione della famiglia in questione a proposito dell’argomento. Non contraddire i principi dell’educazione famigliare è una delle regole d’oro per una tata. E poi, nuovamente, il device non può e non deve sostituire il lavoro attento, coinvolgente, educativo e amorevole di una babysitter.