Gf Vip, caso Incorvaia, parla Viviana Bazzani: parole da stigmatizzare ma la lotta alla mafia l’hanno fatta i giudici e le forze dell’ordine, non i pentiti.

di Viviana Bazzani
Chi ha vissuto il periodo difficile delle stragi del 1992 non può dimenticare nomi di uomini che hanno lottato, a volte da soli, contro la  cultura mafiosa come Falcone, Borsellino, Caponnetto e diversi anni prima il Generale Dalla Chiesa.
Sono nomi e volti che ogni studente, soprattutto quelli nati dopo il 1992, devono assolutamente conoscere, capire e comprendere cosa voleva dire cambiare una cultura mafiosa che in quei anni era  fortemente radicata in ogni angolo della bella Sicilia e non solo.
È bastata una parola e un nome fatto da una concorrente nella casa del GF a scuotere gli animi e i ricordi di chi, come me , ha vissuto in prima persona quei giorni e quelle ore prima degli attentati.
Non voglio mettere alla gogna Clizia Incorvaglia per le parole forti spese nei riguardi di un altro concorrente anche se, sia ben chiaro, la parola ” pentito” e il nome “Buscetta” era fortemente inopportuna e diseducativa.
Io sono fortemente disgustata da chi ha cercato di fare passare i “pentiti” e, in particolare
Buscetta, come uomini che sono stati di grande aiuto contro la lotta alla Mafia.
No…no….no ..non ci sto!!
Lo sgretolarsi della cultura mafiosa lo si deve a magistrati come Giovanni Falcone , Paolo Borsellino, uomini delle forze di Polizia e non per ultimo gli insegnanti che giorno per giorno hanno creato tutti assieme quella strada che avrebbe permesso alle nuove generazioni di non respirare la paura di parlare e di costruire un buon futuro.
I “pentiti” non sono uomini a cui lo Stato  deve dire grazie..!!!!
È stato un loro dovere nei confronti di quei padri, madri e figli che loro hanno assassinato nei modi più efferati.
Nessuno osi fare passare un messaggio stridente che rischia di  confondere le nuove generazioni.
L’ eroe  è chi lotta, ogni giorno,  contro le cosche mafiose non per uno sconto di pena ma per il bene dell’Italia.