Falso documentario su ‘ndangheta, Procura indaga 4 persone per truffa.

Forze dell'ordine delimitano l'area del Tribunale di Milano per il ritrovamento all'esterno di un ordigno. Gli artificieri intervenuti sul posto hanno rinvenuto una finta bomba simile in tutto e per tutto esternamente ad una bomba-ananas. Milano, 17 novembre 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

La Procura di Milano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari ed informazione di garanzia, per il reato di truffa in concorso, nei confronti di 4 persone (di cui uno residente in Italia e tre in Spagna), responsabili di aver venduto ad una nota società di canali televisivi, al prezzo di 425mila euro, un reportage dedicato alla ‘ndrangheta e trasmesso in televisione nel novembre del 2019 sul canale “Nove”, inducendo la società a ritenere che contenesse fatti realmente accaduti, filmati da reporter infiltratisi sotto copertura, rivelatisi invece frutto di una recita ad opera di attori appositamente scritturati.

Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Magenta, hanno tratto origine da un’annotazione di polizia giudiziaria redatta da un militare dipendente che, guardando il reportage in televisione, ha riconosciuto un palazzo, indicato falsamente dagli autori come il luogo ove abitualmente la ‘ndrangheta raffinava la cocaina importata a Milano prima di metterla in vendita sul mercato nero.

Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è stato notificato all’indagato residente in Italia, ovvero un italiano 53enne pregiudicato per reati di corruzione, favoreggiamento, accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio, dalla Compagnia Carabinieri di Marcianise.

I restanti destinatari, un giornalista 43enne, ed i due responsabili di una società di produzione di documentari ovvero una donna 43enne ed un uomo 33enne, sono tutti residenti in Spagna.(MiaNews)