Doppio mandato, Pedicini (ex M5S): esperienza da cancellare, ha già consegnato il Paese agli sconfitti.

“Beppe Grillo sostiene che “i due mandati sono un antibiotico dove interpreti la politica come servizio civile”. Non faccio più parte del M5S (sono stato cacciato a calci dopo che per primo avevo denunciato la deriva di Gigino a cartelletta), ma penso che un grave errore del M5S sia stato quello di elevare le “regole” al livello di “obiettivi”. Le persone hanno bisogno di risultati, di politici che si occupino di loro, di leggi fatte per semplificargli la vita, di lavoro. Le regole dovrebbero servire soltanto a conseguire meglio e il più in fretta possibile questi obiettivi, a nient’altro”.

Lo dichiara l’europarlamentare del Gruppo Greens-Efa Piernicola Pedicini in un post sulla sua pagina Fb. “Giova ricordare – prosegue Pedicini – che nel decidere la lista dei ministri del primo governo Conte, del secondo governo Conte e, ancor di più, del Governo Draghi, al tavolo delle trattative da una parte c’era un Movimento che con il 33% aveva stravinto le elezioni e che per implementare al massimo le sue politiche doveva massimizzare il numero di suoi ministri e di posizioni chiave rispetto alle promesse elettorali, dall’altra politici navigati che sapevano bene che andando a nuove elezioni si sarebbe azzerata una classe politica grazie alla regola del secondo mandato. Una negoziazione vergognosa che ha consegnato a rotazione i ministeri più importanti, le nomine dell’intero sistema Italia in Unione Europea e le redini del Paese agli sconfitti, in cambio del tornaconto personale di Luigi Di Maio. Oggi – conclude l’europarlamentare Greens – quella regola potrebbe essere utile al facile consenso, al “populismo”, alla semplificazione finalizzata a un ritorno elettorale. Ma fare l’interesse delle persone, fare “popolismo”, vuol dire pensare ai possibili scenari del dopo elezioni e a sedersi al tavolo delle trattative con il coltello dalla parte del manico. Bisogna scegliere tra populismo e popolismo. Conte deve pretendere di cancellare la regola del secondo mandato e valorizzare le persone che hanno dimostrato maggiore attaccamento al progetto in questi anni”.