Crisi di governo, Borghi (Lega) a iNews24: Mattarella non così imparziale, nel 2018 non volle Savona, ora lascia che Conte e Mastella trovino i “costruttori”.

“Applaudire la gestione e l’imparzialità del Capo dello Stato è diventato quasi un luogo comune ormai. Personalmente se analizzo la situazione con occhio disincantato, noto che Salvini doveva ricevere l’incarico di governo tempo fa, ma non l’ha avuto e che Paolo Savona è stato definito” impresentabile” come ministro, pur non essendo un incompetente come Gualtieri” lo afferma il deputato della Lega, Claudio Borghi Aquilini, in un’intervista a iNews24.it.

Il leghista aggiunge una critica all’imparzialità del Capo dello Stato: “Purtroppo non posso fare a meno di constatare come alcuni esponenti della Lega, e forse anche io sono fra questi, non possano nemmeno essere considerati, mentre invece vanno bene altri personaggi, tipo Bonafede. Ecco, diciamo che a conti fatti, tutta questa imparzialità non riesco a vederla”.

Borghi si smarca anche dai retroscena che lo inquadrano che l’autore delle chiamate per portare fuoriusciti del M5s tra le fila della Lega: “Io non conosco nessuno al Senato, non un singolo senatore del M5s, quindi è evidente che non possa essere io l’artefice di queste chiamate. D’altra parte è vero, ma questo non è un segreto, che sono da sempre impegnato nel cercare di portare persone valide nella Lega”.

Infine, il deputato muove una critica anche alla ricerca di “responsabili” tra le fila della Maggioranza: “Ricordo all’inizio della legislatura i moniti puntuali di Mattarella che diceva “no ai responsabili, sì ad un progetto politico”,  invece oggi abbiamo Mastella che telefona a Calenda. Ecco, non mi pare che questo sia esattamente ciò che corrisponda alle caratteristiche di un progetto politico serio per il Paese”.