Migliorano le condizioni dell’assessore lombardo Alessandro Mattinzoli, che ha lasciato la terapia intensiva e, in un’intervista al Corriere della Sera, dice: “l’esperienza mi ha arricchito di convinzioni nuove: più attenzione all’ambiente a partire da quello umano”.
Mattinzoli, 60 anni, assessore regionale allo Sviluppo Economico, originario di Desenzano del Garda (Brescia) lo scorso 28 febbraio ha accusato i sintomi del Covid-19 ed è stato ricoverato agli Spedali Civili di Brescia.
Superata la terapia intensiva, dove è stato intubato, ora si trova in quarantena in un padiglione di riabilitazione in isolamento: “E’ stato come essere travolto da due Tir – ha detto – il secondo dovuto a un peso emotivo che si somma a quello fisico”. “Dobbiamo pensare a un modello che faccia pace con il pianeta – ha aggiunto parlando di sviluppo economico – e basato sulla ridistribuzione”.
Dopo aver lodato il personale sanitario: “in terapia intensiva, intubato, non potevo fare niente se non affidarmi alle persone stupende che vi lavorano e che davvero si prendono cura di te in ogni minimo dettaglio, fanno tutto loro”, c’è anche spazio per una riflessione sulle istituzioni.
“Dal mio letto di ospedale mi sono indignato – dice Mattinzoli – per un presidente del Consiglio che non si è degnato di una sola visita in Lombardia. Bastava una conferenza stampa, lontano da tutti, per dare un segnale di vicinanza. Dovrebbe vergognarsi. E poi mi aspetterei che tutti gli schieramenti politici si unissero in una sola voce per chiedere all’Europa ciò che ora è dovuto all’Italia”. (ANSA)