Coronavirus, morto cappellano del carcere di Bergamo.

Il carcere di via Gleno a Bergamo, 26 giugno 2014. ANSA/PAOLO MAGNI

Don Fausto Resmini, uno dei sacerdoti più noti della Bergamasca, è morto la scorsa notte all’ospedale di Como, dov’era ricoverato in terapia intensiva per il coronavirus. Don Resmini ha fondato la Comunità ‘Don Milani’ di Sorisole che si occupa dell’accoglienza degli ultimi.

Era anche il cappellano del carcere di via Gleno a Bergamo.

Aveva 67 anni.

Con il suo camper del servizio ‘Esodo’ per anni ha dato un pasto caldo in stazione nella notte a chi era ai margini, agli ‘invisibili’ di Bergamo.

Don Fausto Resmini era nato a Lurano, poi si era formato al Patronato San Vincenzo sotto l’ala di don Bepo Vavassori, ereditandone lo spirito di accoglienza e di attenzione verso i più deboli. Ha fondato la Comunità don Milani di Sorisole, per il recupero di minori ‘difficili’ e che è diventata punto di riferimento di tutto il nord Italia. (ANSA)