Coronavirus, Gallera: contagi in forte crescita ma siamo ben lontani da marzo.

L'Assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera partecipa al convegno "Covid-19 il virus ignorante" a Palazzo Lombardia, Milano, 29 settembre 2020. ANSA/Mourad Balti Touati

In Lombardia negli ospedali “la situazione non è in alcun modo paragonabile, per ora, a quella che abbiamo vissuto a marzo. Noi avevamo 12 mila posti letto (occupati, ndr) nelle pneumologie, oggi siamo a 2.300, 1.800 posti letto nelle terapie intensive, oggi siamo a 231. Però sta crescendo ed evidente che qualunque azione mettiamo in campo oggi i risultati li vedremo tra 15 giorni”.

Lo ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in collegamento con Mattino 5.

“Ci stiamo preparando – ha spiegato Gallera – al fatto che questi numeri continueranno a crescere in maniera significativa per i prossimi 15 giorni, quindi abbiamo sospeso le attività procrastinabili e non urgenti nei presidi territoriali, lasciando invece negli Hub sia la cura dei pazienti Covid più complessi sia le patologie tempodipendenti e oncologiche.
Teniamo per ora aperte le attività ambulatoriali, quindi siamo ancora in una fase in cui ci stiamo occupando del Covid ma cerchiamo di tenere aperto anche” il resto della sanità”.

E’ l’obiettivo che ci siamo posti, prima noi con le nostre ordinanze e adesso il Governo.
Misure sicuramente rigide che hanno l’obiettivo di fare scendere una curva che sta salendo in maniera esponenziale. Siccome il virus sia si propaga con uno sviluppo matematico, o noi mettiamo in campo delle misure forti che impediscono la sua diffusione oppure quella linea continua a diventare retta e i sistemi sanitari non reggono più”. Così ha risposto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera alla domanda se il nuovo Dpcm anti-Covid basterà a ‘salvare il Natale’ dalle chiusure.

In questi mesi “noi come Lombardia abbiamo fatto tantissimo – ha aggiunto Gallera, in collegamento con Mattino 5 – la nostra capacità di tracciare e correre dietro al virus oggi è enorme e imponente. La media dei tamponi che facciamo è di 30 mila (al giorno, ndr), isoliamo le persone, però evidentemente tutto questo non è sufficiente, perché il numero degli asintomatici è particolarmente ampio, se ne individua una parte e non c’è sistema sanitario al mondo che è in grado da solo di reggere”.
(ANSA).