Coronavirus, Fondazione Don Gnocchi: nessuna negligenza.

La Regione Toscana consegna oggi alle aziende sanitarie del suo territorio 50mila mascherine certificate Ce, 16mila mascherine Ffp2, e 160mila mascherine in Tnt prodotte secondo le specifiche dettate dalla Regione stessa, per proteggere i sanitari dal contagio del Coronavirus, Firenze, 21 marzo 2020. ANSA/UFF. STAMPA GIUNTA REGIONALE TOSCANA

“Nessuna negligenza in contagi del personale”: è la replica della Fondazione Don Gnocchi, per tramite dei suoi legali, in merito alla notizia della presentazione di una denuncia-querela da parte di alcuni dipendenti “per i reati di diffusione colposa dell’epidemia e altri reati in materia di sicurezza del lavoro” nei confronti del Direttore Generale, del Direttore Sanitario e del Direttore dei Servizi socio sanitari dell’Istituto Palazzolo di Milano.

“Qualora la presentazione della denuncia fosse verificata – si legge in una nota – la Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus si riserva di agire in tutte le sedi competenti, civili e penali, affinché venga accertata la falsità e la calunniosità delle notizie propalate e ne vengano perseguiti i responsabili”.

Gli avvocati Antonello Martinez e Stefano Toniolo scrivono che “rispetto all’utilizzo delle mascherine da parte degli operatori sanitari sono stati adottati, già dal 24 di febbraio, da parte di tutti i centri di Fondazione Don Gnocchi, ivi compreso l’Istituto Palazzolo di Milano, provvedimenti operativi che hanno recepito i protocolli dell’Istituto Superiore della Sanità e dell’Oms”.

“Non corrisponde al vero – aggiungono – e costituisce grave ed infondata accusa, che detti provvedimenti abbiano impedito agli operatori sanitari l’utilizzo delle mascherine ‘per non spaventare l’utenza'”.

“I dati della positività degli operatori, triste e fisiologica conseguenza dell’attuale pandemia, sono stati trattati, sotto ogni profilo, in linea con la normativa sulla privacy e nel pieno rispetto delle direttive sanitarie in essere. Costituisce pertanto affermazione assurda e destituita da ogni fondamento giuridico e fattuale – scrivono Martinez e Toniolo – che sarebbero stati ‘tenuti nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati'”. (ANSA)