Cappato,superare reato aiuto al suicidio

Marco Cappato, imputato per aiuto al suicidio per la morte di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, in aula in attesa della lettura dell'ordinanza 14 febbraio 2018. La Corte d'Assise di Milano ha deciso di trasmettere gli atti alla Consulta per il caso di dj Fabo. Per i giudici, in sostanza, Marco Cappato non ha rafforzato il proposito suicidiario e la parte della norma che punisce l'agevolazione al suicidio senza influenza sulla volontà dell'altra persona è costituzionalmente illegittima. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

“Ritengo che” il reato di aiuto al suicidio “sia da superare, riconoscendo la libertà e responsabilità di scegliere per sé stessi fino alla fine”. Lo ha detto Marco Cappato, commentando l’atto con cui il Governo si è costituito davanti alla Consulta nel procedimento in cui si dovrà valutare la legittimità costituzionale o meno del reato di aiuto al suicidio. Reato contestato all’esponente dei Radicali in quanto aveva accompagnato in macchina Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, in una clinica svizzera dove, nel febbraio 2017, ha messo fine alle sue sofferenze con la pratica del suicidio assistito. “Nell’atto,- prosegue – si invita a dichiarare inammissibile e, in alternativa, a respingere la questione sollevata dalla Corte d’Assise, difendendo la costituzionalità del reato di aiuto al suicidio equiparato al reato di istigazione, e menzionando la possibilità di trattare casi come quello sollevato ricorrendo alla valutazione di eventuali circostanze attenuanti”.