Arriva Bertolaso, ospedale in Fiera pronto in 10 giorni.

In Lombardia ci sono 14.649 positivi al coronavirus e 1.420 decessi, 202 in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva sono ricoverate 823 persone, 56 in più rispetto a ieri. Bisogna partire da questi dati per avere un’idea della corsa contro il tempo che si sta facendo nella regione più colpita per arrivare ad allestire un ospedale da 400 posti di terapia intensiva per i malati di Covid19. Il luogo è stato trovato, due padiglioni di Fiera di Milano, l’uomo per gestire l’emergenza pure: è Guido Bertolaso, nominato consulente personale del governatore lombardo Attilio Fontana, tornato oggi dal Sudafrica per mettere in piedi in tempi record la struttura che, sottolinea il presidente della Regione Attilio Fontana, “potrà essere un punto di riferimento per tutto il paese”.

“Sono qui – dice l’ex capo della protezione civile – in punta di piedi, darò una mano con il mio team e sono sicuro che riusciremo a fare un lavoro straordinario anche con la collaborazione della Protezione Civile nazionale e di tutte le forze migliori del nostre paese”. “Sono italiano, orgoglioso di esserlo – aggiunge Bertolaso, che il 20 marzo compirà 70 anni – ho lavorato tutta la mia vita per il mio paese e ho combattuto all’estero quando qualcuno criticava l’Italia”. Il ‘problem solver’ italiano per antonomasia non nasconde la gravità della situazione: “Stiamo cercando di combattere una guerra contro un nemico invisibile, terribile, molto più pericoloso di tanti eserciti che, nei secoli passati, abbiamo combattuto per la libertà di questa nazione”. E proprio per questo, dice a spegnere ogni eventuale polemica,”è bene che tutti diano un contributo senza se e senza ma, guardando solo all’interesse comune”.

Soddisfatto dell’incontro con Bertolaso il presidente Fontana: “C’è la massima disponibilità per realizzare questa struttura, all’orizzonte ci sono le condizioni per arrivare a una soluzione positiva e a una soluzione rapida”. Per il presidente della Fiera Enrico Pazzali, basterebbero 10 giorni, dall’arrivo dei macchinari, per vedere allestito l’ospedale, costo previsto senza macchinari 10 milioni di euro, superficie di 25mila mq disposti su 2 piani e divisi in moduli, con mensa e spogliatoi per il personale, per cui sono già stati attivati gli albergatori e i trasporti grazie ad Atm.

Il problema è trovare i respiratori: “La Protezione Civile – spiega l’assessore al Welfare Giulio Gallera – ci ha detto chiaramente ‘noi oggi non siamo in grado di recuperare 500 kit di terapia intensiva e il personale idoneo’. Magari Guido Bertolaso, che ha una fama internazionale e un nome che ha un peso sulla scena mondiale, può avere accesso a rapporti sia con aziende che con governi che ci consentono di ovviare a questi problemi”. Per reperire i macchinari, Regione Lombardia ha anche lanciato una call internazionale mentre “finanziamenti privati – assicura Fontana – sono pronti a coprire quasi tutta la spesa”.
Intanto si procede su due linee, come spiega il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala: da una parte “l’aumento delle terapie intensive all’interno dei nostri ospedali e parallelamente la costruzione di questo ospedale che ci auguriamo che sia pronto nel più breve tempo possibile”.

Nel frattempo, i numeri dicono che Brescia ha superato Bergamo per numero di nuovi contagiati: a Bergamo sono 3760, ovvero 344 più di ieri, mentre a Brescia sono 2918, con un aumento di 445 in un solo giorno. Solo 42 i nuovi casi nel Lodigiano, dove la zona rossa ha abbattuto l’epidemia. Anche per questo si moltiplicano gli appelli a restare a casa, a partire da quello del sindaco di Milano, Beppe Sala: “Ieri ancora in tanti erano in giro e vi segnalo che molti cittadini mi scrivevano lamentandosi. Ora, non è il caso di mettersi gli uni contro gli altri, ma i comportamenti devono essere uniformi”. “I dati ufficiali di crescita del contagio di ieri a Milano sono in linea con i giorni precedenti. Il virus non sta sfondando ma è fondamentale che non sfondi perché se lo facesse – mette in guardia il primo cittadino – il sistema sanitario sarebbe messo veramente in crisi”. (ANSA).