Un anonimo appartamento di edilizia popolare adibito a base logistica per l’assemblaggio e la vendita di capi d’abbigliamento contraffatti. È quanto hanno scoperto nei giorni scorsi gli agenti del GOAC (Gruppo Operativo Anti Contraffazione) della Polizia Locale di Milano, intervenuti in via Abbiati all’interno di uno stabile Aler.
“È necessario bloccare la commercializzazione di prodotti contraffatti – dichiara il Comandante della Polizia locale Gianluca Mirabelli – perché frutto di una filiera di malaffare, oltre che non rispettosi dell’autenticità e del commercio regolare, per questo siamo impegnati su questo fronte”.
A seguito del controllo e della successiva perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato circa 4mila capi di abbigliamento ordinatamente immagazzinati per categoria già pronti per la vendita e migliaia di cartellini con marchi contraffatti e prezzi, utilizzati per assemblare i prodotti come originali. L’appartamento era il punto di riferimento e di rifornimento per numerose attività di commercio abusivo in città.
L’operazione è nata a seguito di una precedente attività investigativa, dalla quale erano emersi elementi che hanno portato gli investigatori a concentrare l’attenzione su quell’abitazione.
All’interno del bilocale, tra scaffali e armadi stipati di merce, viveva un cittadino senegalese, D.P.F. di 47 anni, irregolare sul territorio italiano, con la moglie e la figlia minore. L’uomo è risultato responsabile dell’assemblaggio e della commercializzazione di merce contraffatta. Dopo essere stato identificato l’uomo è stato indagato a piede libero per i reati di cui agli artt. 473 c. 1, 474 c. 2 e 648 c.p. (contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione).
La merce, stimata in circa 20mila euro di valore è stata sottoposta a sequestro penale.
Scopri di più da GazzettadiMilano.it
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.