Anche in Lombardia, 40 anni di Legambiente.

Quarant’anni di Legambiente, quarant’anni di impegno per il territorio ed il pianeta, anche in Lombardia.

Un anniversario che trova il Cigno Verde lombardo in piena attività, grazie agli 85 circoli territoriali e agli oltre 4.500 soci, capaci di tutelare il territorio, organizzare attività di educazione ambientale, seguire e sviluppare campagne di sensibilizzazione, gestire aree naturali e luoghi per il turismo sostenibile.

Agire sul territorio per influire sul pianeta, portare avanti idee e buone pratiche che guardino lontano: Legambiente è nata con questa filosofia e, dopo tante battaglie vinte anche sul territorio, ne porta avanti altre con la stessa determinazione per il futuro.

Con l’emergenza legata al coronavirus, infatti, gli obiettivi dell’ambientalismo sono ancora più al centro dell’attenzione perché andrà tutto bene solo se saremo capaci di cambiare. Oggi è urgente abbandonare le fonti fossili, mettere in sicurezza il capitale naturale e di biodiversità della Lombardia, ripensare ad un allevamento meno impattante e a un’agricoltura sostenibile, avviare la rigenerazione urbana e spingere sulla riqualificazione energetica in edilizia, lavorare per evitare il dissesto idrogeologico e tutelare le acque, riorganizzare la mobilità mettendo al centro il trasporto pubblico, la ciclabilità delle nostre strade e la micromobilità.

Sono solo alcune delle istanze che Legambiente Lombardia porta avanti ogni giorno, da quarant’anni, dialogando prima di tutto con i cittadini e con le istituzioni, creando alleanze con le altre associazioni ambientaliste e non, partecipando a network tematici, confrontandosi con le imprese. Perché per cambiare il mondo c’è bisogno di tanti soggetti che dialoghino tra loro.

“I nostri primi quarant’anni ci trovano in buona salute e con il morale alto, nonostante la pandemia e un’emergenza ancora più subdola, quella climatica – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia dal 2015 – che sembra essere stata dimenticata. Torniamo ad occuparcene, preoccupati per le ricadute, ma con la tenacia che ci ha contraddistinto durante tutta la nostra storia. Molte sono le sfide che ci attendono: trovare una convivenza possibile tra industria e ambiente in ottica green, ad esempio, o abbattere l’inquinamento atmosferico in pianura Padana. E poi proteggere le nostre acque dalla mancata depurazione e l’agricoltura dall’eccessivo uso dei pesticidi, altri temi cruciali per mantenere una buona qualità del nostro territorio. Sono solo alcuni dei temi che ci vedranno impegnati nei prossimi anni e su cui vogliamo continuare ad esercitare un’azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Solo così, aumentando la consapevolezza, a partire dai più piccoli, avremo assolto al nostro compito. In questo i nostri circoli, occhi verdi sul territorio, sono stati e sono indispensabili per rendere la Lombardia un luogo desiderabile e sostenibile”

Solo negli ultimi dieci anni, Legambiente ha tutelato il suolo bloccando azioni di speculazione per circa 1milione di mq, piantato circa 100mila alberi, raccolto 900 tonnellate di rifiuti, coinvolto 500mila studenti e impiegato oltre due milioni e cinquecentomila ore di volontariato.

Numeri incredibili, a cui si aggiungono il dossier Comuni Ricicloni, la nascita del primo Car Sharing in Italia, la versione italiana di Clean Up the World – Puliamo il Mondo, la campagna Mal’Aria, Goletta dei Laghi, i Comitati Cernobyl.

Grazie ai luoghi gestiti da Legambiente si riescono a far passare messaggi ambientali a tutte le generazioni: nelle Green Station, stazioni non presidiate a Cantù con il Circolo locale, a Provaglio d’Iseo con il circolo della Franciacorta; i CEA, centri di educazione ambientale, a Prim’Alpe di Canzo, dell’Ostello del Monte Barro, di Cinisello Balsamo e il nuovo nato a Mede (Pv); nelle case per l’accoglienza estiva, in Valmasino e a Tirano (So); a Cascina Nascosta a Milano e ai Mulini di Gurone a Malnate; nelle aree naturali gestiti dai circoli di Cesano Boscone, Usmate Velate, Seveso; con i boschi realizzati grazie al progetto Bosco di Lorenzo che ha reso possibile la piantumazione di alberi in 32 città della Lombardia: Erbusco, Usmate Velate, Pavia, Corsico, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Seregno, Bergamo, Canzo, Paderno Dugnano, Milano, Groppello Cairoli, Malnate, Monza, Bussero, Cormano, Desio, Brescia, San Colombano, Bellano, Busto Arsizio, Parabiago, Montichiari, Lovere, Tradate, Cremona, Val Camonica, Legnano, Cantù, Cilavegna, Seveso, Voghera.

Insomma, 40 anni davvero intensi, quelli del Cigno  Verde lombardo. Che prosegue il suo volo verso un mondo migliore, più pulito e sostenibile.