2023 anno dei rincari, dai biglietti Atm alle rette della mensa, protesta del Codacons.

Il 2023 si preannuncia come un anno di rincari dalle rette di asili nido alle tariffe per la refezione scolastica, dal biglietto ATM ai pedaggi autostradali, senza dimenticare il costo del carburante.
L’aumento delle spese colpirà numerose famiglie milanesi che si troveranno a fare i conti con un incremento medio dell’8,7% per i servizi educativi e scolastici comunali.
Per uno studente delle elementari una famiglia con Isee superiore a 27 mila euro spenderà 734,40 euro all’anno in luogo dei 680 euro attuali, mentre una famiglia con Isee tra i 2 mila e i 4 mila passerà da 236 euro a 254,90 euro.
A ciò si aggiungono i rincari del trasporto pubblico, da lunedì la corsa è passata da 2 euro a 2,20 euro e se ciò non bastasse ATM ha fatto sapere che i vecchi biglietti potranno essere utilizzati solamente fino al 10 di marzo.
L’azienda sta inoltre provvedendo alla sostituzione dei biglietti dal valore di 2 euro, le attività che hanno accumulato scorte dovranno quindi riconsegnare i tagliandi pagando la differenza di valore.
Sul fronte trasporto privato, i milanesi rientrati dal Capodanno hanno già sperimentato gli aumenti, in media 20 centesimi al litro per benzina e gasolio. I viaggiatori dovranno inoltre fare i conti con l’aumento del 2% dei pedaggi di Autostrade per l’Italia e del 4,3% per l’A4 Torino-Milano.
Il Presidente del Codacons, l’avv. Marco Donzelli, “Inaccettabili gli aumenti, soprattutto, per refezione scolastica e asili nido, tali rincari colpiscono indistintamente tutte le famiglie milanesi e si inseriscono in un periodo già di forte difficoltà. Inoltre, le conseguenze degli aumenti non si limitano esclusivamente a pesare sull’economia degli attuali nuclei ma anche su chi, in questo 2023, avesse deciso di creare una nuova famiglia. Il Codacons diffida quindi il Comune di Milano chiedendo di fare marcia indietro e fa esposto alla Corte dei Conti”.