Un’Olimpia in riserva cede anche a Cremona.

L’Olimpia arriva a Cremona senza Mike James, senza Nemanja Nedovic e con il serbatoio di energie in riserva. Sono quelle con cui schizza avanti per 10-12 minuti, in cui comanda anche in doppia cifra, ma poi si spegne soprattutto in attacco tanto che negli ultimi tre periodi non tocca i 50 punti complessivi e alla fine subisce la sfuriata finale di Drew Crawford che nei primi 30 minuti era stato tenuto sotto controllo. L’Olimpia non ha trovato ritmo al tiro e ha pagato i tanti errori dalla lunetta, cedendo infine 76-72.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia non parte subito ispirata al tiro, sbaglia almeno tre conclusioni ravvicinate, ma protegge il canestro, va a rimbalzo e gradualmente sul gioco dentro-fuori Tarczewski-Nunnally va avanti 16-8. Cremona, in difficoltà in attacco (39% nel primo periodo), cambia assetto usando Ricci al posto di Aldridge. La seconda tripla di Nunnally scava 10 punti di margine tra le due squadre. Cremona ha un sussulto con una tripla di Ricci e un gioco da tre di Stojanovic, ma l’ultimo guizzo del quarto lo vibra Nunnally con un jumper dall’angolo che vale il 24-16 Milano. L’Olimpia riprende 10 punti di margine su un assist di Kuzminskas per la schiacciata di Burns. Poi Cremona trova un po’ di ritmo, una tripla di Diener e anche il secondo gioco da tre di Stojanovic rientrando a meno quattro. Un canestro di Mathiang a rimbalzo costringe Coach Pianigiani al primo time-out con il vantaggio ridotto a due punti. Qui però è l’Olimpia ad aver perso un po’ di ritmo, oltre a soffrire a rimbalzo anche dopo il secondo fallo di Burns e il rientro di Tarczewski. Cremona impatta a quota 28 e supera con due liberi di Crawford mentre Milano produce appena quattro punti in quasi sette minuti. Tarczewski alza la fisicità di Milano sotto canestro: schiaccia due volte, prende falli, quattro nel primo tempo. E’ lui guidare la risposta dell’Olimpia, con Fontecchio da 4, che obbliga Coach Sacchetti al time-out sul nuovo vantaggio (34-30) biancorosso. Alla fine del primo tempo è 36-32 Milano.

IL SECONDO TEMPO – Cremona riesce ad abbassare i ritmi e costringe l’Olimpia ad essere un po’ troppo meccanica in attacco. Con due jumper corti di Saunders e uno più lungo di Crawford aggancia Milano e sorpassa con un canestro di Mathiang mentre Micov gioca con tre falli. Un gioco da tre di Brooks e un canestro in entrata di Nunnally riportano l’Olimpia in testa. La partita è spezzattata, Tarczewski ha una serata maledetta dalla lunetta alla quale non sono estranei i suoi problemi alla mano destra fasciata. Cremona ne approfitta per rimettere la testa avanti con un’entrata firmata ancora da Crawford. L’Olimpia difende discretamente negli ultimi possessi del periodo, poi Jerrells segna con un’entrata in esitazione e Nunnally prende fallo sul tiro da tre che chiude un quarto strano in cui questo è anche l’unico tentativo di Milano dall’arco. Il suo 3/3 significa 51-47 Olimpia. Cremona aggredisce il quarto periodo con un 4-0 che chiude subito il gap. Kuzminskas riconquista la guida della partita prima che Travis Diener con un tiro da tre e poi un canestro da sotto produca un personale break di 5-0 che obbliga Pianigiani al time-out. Sul più cinque Cremona, Tarczewski con due iniziative ricuce a meno due. Crawford si prende sulle spalle la Vanoli con i jumper dalla media, usando il tabellone: ne mette tre di fila e tiene Cremona avanti. Una tripla di Cinciarini e una schiacciata di Tarczewski riducono il divario a un punto. Ma Crawford mette anche una tripla, a Jerrells non fischiano un fallo su un tiro da tre ma lo sanzionano con un tecnico per proteste (poco dopo succede lo stesso a Diener). I tiri liberi diventano il problema dell’Olimpia, Crawford completa un quarto periodo stellare e Cremona si impone 76-72.

Così Coach Simone Pianigiani ha commentato la partita di Cremona: “Per noi in questo momento la quinta partita in nove giorni con squadre di alto livello è troppo. Purtroppo siamo stati colpevoli nella gara con Venezia, buttata via, e quella di Madrid è stata una delle migliori dell’anno ma come può succedere a Madrid può non bastare. E qui siamo arrivati pagando tutti gli sforzi. Brooks ha avuto problemi al ginocchio, Micov stava meglio di Nedovic e James per cui ha giocato ma non stava benissimo neanche lui. Poi avremmo potuto vincere, con qualche tiro libero in più anche se Kaleb stasera ha risentito dei suoi guai alla mano, ma non è questo il punto. L’EuroLeague ti costringe un po’ a ridurre le rotazioni e chi ha più giocatori di livello può ruotare più di altri. Noi oggi con la squadra stremata dobbiamo aumentare le responsabilità di chi è stato spremuto meno per difendere il primo posto, ammesso che conti qualcosa perché comunque nei playoff dovremo essere più freschi. Per costruire la mentalità vorremmo difenderlo, per qualcuno capisco possa non essere semplice. Lo stesso Della Valle oggi era in una situazione complicata perché nel suo ruolo gli accoppiamenti sul piano fisico era complicato. Mi spiace che in certe partite la gente non possa vedere un Mike James o un Nedovic ma se li avessi schierati avrei rischiato di romperli ma in futuro purtroppo le stagioni andranno strutturate in maniera molto chiara per arrivare in fondo. Otto giorni fa, battuto l’Olympiacos, avevamo entusiasmo e non è che ora siamo da buttare. È chiaro che oggi abbiamo creato poco perche mancavano i creatori di gioco e poi sono mancati un po’ dei rimbalzi che ci avrebbero permesso di andare in transizione. Giovedì con il Fenerbahce giocheremo in un’atmosfera bellissima e in un Forum forse pieno. Lì le motivazioni non mancheranno e poi giocheremo senza fare calcoli anche contro la loro fisicità”.