Olimpia porta subito la serie in parità, battuta Avellino in Gara 2.

L’Olimpia risponde ad un avvio nervoso, in cui sente la tensione, difende forte e gioca una partita di grande volontà, vincendo 76-61 dietro la leadership di Curtis Jerrells, i missili di James Nunnally, che spacca la gara nel secondo quarto, la forza di Kaleb Tarczewski e in generale l’energia e la volontà che hanno portato in campo tutti, incluso un Christian Burns volitivo, pieno di coraggio. Ma l’uomo che ha tenuto tutto in piedi nel momento più difficile, da vero leader, l’uomo che ha fatto passare la paura dopo un inizio shock è stato Vlado Micov. 10 dei suoi 12 punti sono stati segnati nei primi 12 minuti, ma sono stati quelli che hanno bloccato l’emorragia e rilanciato l’Olimpia che poi ha segnato 63 punti nei tre quarti conclusivi, con un +20 di parziale per Milano. Serie sull’1-1, si ricomincia mercoledì ad Avellino.

IL PRIMO TEMPO – Keifer Sykes attacca la partita con tre triple nei primi cinque minuti, l’Olimpia – nervosa – sbaglia tanto in attacco, incluso un tiro libero con Brooks, che pure in avvio è il più attivo. Una schiacciata di Tarczewski è annullata per un fallo lontano dalla palla di Nunnally e contribuisce al nervosismo generale. Sul canestro di Harper del 13-5 Avellino, Coach Pianigiani deve spendere subito il primo time-out e lanciare Cinciarini. Ma al rientro lo show di Sykes (12, 4/5 da tre) prosegue: Avellino prende 13 punti di vantaggio. Micov scuote la squadra con una tripla, Tarczewski controlla i rimbalzi difensivi, poi ancora Micov attacca il ferro e completa un gioco da tre punti. Il parziale di 8-0 permette all’Olimpia di ridurre il deficit, 18-13, alla fine del primo quarto. Milano insiste, alza la pressione difensiva, torna a meno tre, poi due triple di Nunnally (che completa anche un gioco da quattro punti) valgono il sorpasso dopo quattro minuti nel secondo quarto. Avellino ripristina la parità quando una stoppata di Tarczewski al ferro diventa un fallo su Sykes. Kaleb a rimbalzo e Jerrells con una tripla scavano l’improvviso più sei Olimpia. Nunnally dalla lunetta e Della Valle con una penetrazione estendono il break nel momento in cui la gara diventa molto fisica e l’Olimpia strappa tanti rimbalzi. Il margine raggiunge momentaneamente i 10 punti, break interrotto da due liberi di Harper. Ma Milano finisce meglio il quarto: Nunnally completa un periodo da 11 punti e Della Valle in contropiede brucia la sirena firmando il 42-30 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia cavalca l’energia di Kaleb Tarczewski in avvio di terzo periodo, strappa rimbalzi, mette due liberi, schiaccia un assist di Brooks. Milano va avanti di 14 forzando il time-out di Coach Maffezzoli dopo meno di quattro minuti. Al rientro però arriva il terzo fallo proprio di Tarczewski, in attacco. L’Olimpia non è assistita dalle percentuali, è anche un po’ troppo ansiosa in attacco, sbaglia qualche tiro libero, ma rimedia con una grande tenuta difensiva. Tre volte tocca i 16 punti di vantaggio, qui a Brooks fischiano un tecnico. I tre punti di Harper dalla lunetta sono annullati dalla tripla con cui Nunnally valorizza una stoppata di Burns. Alla fine del terzo quarto è 58-44 Olimpia. Sul più 15, Avellino fa 7-0 punendo regolarmente tre errori su tiri comidi di Milano, obbligando Coach Pianigiani al time-out urgente dopo 1’31”. Al rientro, risponde Jerrells contro la zona di Avellino. Poi anche Kuzminskas replicando ad un’entrata di Sykes. Un rimbalzo in attacco di Tarczewski genera la seconda tripla lituana, per il 68-53 Olimpia e il nuovo time-out di Maffezzoli. Al rientro arriva il quarto fallo di Tarczewski così l’Olimpia si “abbassa” ancora con Burns da centro, poi anche con Brooks da numero 5 improvvisato. Milano conserva il margine, con Brooks che in situazione di pick and pop punisce la difesa conservativa di Young e poi esegue una stoppata clamorosa dalla parte opposta. Qui la partita si ferma, con tanti errori e stanchezza, ma l’Olimpia continua a difendere, tanto, e chiude senza correre rischi.

Così Coach Simone Pianigiani ha commentato gara 2: “Abbiamo fatto una partita solida, buona, siamo stati presenti spalmando su tutti le energie che avevamo. Ci sono stati anche oggi errori al tiro, ma stasera me lo aspettavo perché era chiaro che l’aspetto mentale sarebbe stato decisivo, però ci eravamo detti che se anche avessimo sbagliato saremmo stati più aggressivi a rimbalzo d’attacco e comunque sarebbe stato fondamentale non permettere ad Avellino di tradurre i nostri errori in punti in contropiede. Sapevo che avremmo potuto andare sotto, ma non ci saremmo dovuti scoraggiare, e avevo detto che se viceversa fossimo andati avanti avremmo dovuto continuare a giocare perché loro ci avrebbero insidiato fino alla fine. Certo, per vincere ad Avellino dovremo alzare le percentuali perché anche oggi qualche post basso, qualche tiro libero, due schiacciate all’inizio che ci hanno spinto sotto sono stati errori che avremmo dovuto evitare. Non siamo la squadra arrivata prima in regular season, non possiamo rullare nessuno, ma abbiamo dei valori e tanta voglia di combattere. È quello che dobbiamo fare ogni giorno. Oggi sapevo che l’angoscia ad un certo punto sarebbe stata un fattore, ma eravamo mentalmente pronti. Il piano gara era lo stesso perché avevamo prodotto tanto anche in gara 1. C’era da avere più energia, mettere qualche tiro, limitare i loro punti in contropiede. Jerrells oggi è importante perché noi, finita l’EuroLeague, pensavamo di preparare i playoff con James e Nedovic, poi abbiamo visto che Nedovic era in ritardo e si è fatto male anche James. Così in una settimana abbiamo dovuto reinventare tutto, assetti, rotazioni e spaziature. E lui deve mediare tra il suo istinto e le esigenze della squadra. È stato molto bravo a farlo. Ad Avellino ci sarà un clima da playoff, ma credo si debba avere il piacere di andare nell’arena e combattere. Per farcela dobbiamo però alzare le percentuali perché costruire non basterà”.