Milan, 4 volte all’inferno e ritorno, conquistati i gironi di Europa League dopo 12 rigori tirati contro il Rio Ave.

epa08714276 AC Milan's goal keeper Gigi Donnarumma (R) celebrates with his team mates after winning the penalty shoot round and their Europa League qualifying soccer match against Rio Ave at Arcos stadium, in Vila do Conde, Portugal, 01 October 2020. EPA/JOSE COELHO

Il Milan dalle sette vite vince 11-10 contro il Rio Ave, dopo una serie infinita di calci di rigore, ben 24, e si qualifica ai gironi di Europa League grazie alla parata decisiva di Donnarumma su Santos. Una partita folle, in cui accade di tutto, una gara incredibile che termina ai rigori dopo 12 penalty calciati per parte, con doppio giro della lista dei rigoristi.

Il Milan riacciuffa una sfida che sembrava persa fin dall’inizio del primo tempo supplementare, quando il Rio Ave segna il 2-1 con Gelson. Invece nell’ultimo minuto di recupero, una pazzia di Borevkovic, difensore dei portoghesi che colpisce volontariamente il pallone con la mano in area, offre l’occasione incredibile al Milan di riaprire la sfida con un rigore trasformato da Calhanoglu.

Dopo 120′ si sono voluti così rigori per decidere la vincente del playoff di Europa League. Dopo una prestazione tutt’altro che entusiasmante, il Milan festeggia in campo quasi fosse una finale.

Il Rio Ave piange dopo aver sfiorato l’impresa. Domani si conoscerà il girone dei rossoneri che si assicurano 15 milioni di premio, fondamentali per il club e gli ultimi colpi di mercato. Senza Ibra e Rebic, con i tanti indisponibili, è chiaro che il Milan deve trovare rinforzi.

Il Milan sciupa tutto il primo tutto il primo tempo, giocando sottotono, facendosi ingabbiare dal pressing alto e ordinato del Rio Ave, su un campo pesante e con pioggia battente.

I rossoneri commettono troppi errori, i passaggi sono lenti e la squadra di Pioli non dimostra l’aggressività che un playoff merita. Le emozioni sono poche, forse nulle. Il Milan non tira mai in porta, tentando solo due conclusioni dalla distanza di Theo Hernandez e Calhanoglu che provano a sfruttare il forte vento che soffia sullo stadio Municipal dos Arcos. Troppo poco per essere una squadra così blasonata che punta all’accesso ai gironi. Il Rio Ave non si scompone, sogna e spera l’impresa di qualificarsi, attendista per gran parte della partita fino a colpire sfruttando le poche occasioni create.

Nella ripresa il Milan scende in campo con un atteggiamento più propositivo. Merito dell’ingresso di Brahim Diaz, al posto di un deludente Castillejo, che fa vedere ad ogni tocco il suo talento. I rossoneri alzano il ritmo e al 6′ il gol di Saelemaekers che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, stoppa palla e calcia con forza da fuori area, sembra sancire il definitivo cambio di passo. Pioli richiama Maldini, dopo una prestazione che non lascia il segno complice anche i pochi palloni ricevuti nel primo tempo. Entra Leao che sembra aumentare il tasso di pericolosità. Ma nel momento migliore dei rossoneri, arriva la doccia fredda del pari dei portoghesi: Geraldes – entrato nella ripresa – riceve palla da Piazon e tira con forza battendo Donnarumma. Il Milan subisce il contraccolpo e si scompone, tornando involuto come nella prima frazione. Si sente la mancanza del miglior Calhanoglu che non riesce a trascinare i compagni. Si fa vedere solo su una punizione e una conclusione al volo ma i due bei gesti tecnici vengono deviati in angolo. In pieno recupero il Rio Ave sfiora anche il raddoppio ma la conclusione di Gelson Dala sfiora il palo.
Il Milan appare stanco e non si vede quella aggressività annunciata da Pioli in conferenza. E dopo appena venti secondi dall’inizio del primo tempo supplementare, Gelson a tu per tu con Donnarumma trova il gol con un sinistro a incrociare. Un inizio choc a cui il Milan non riesce a porre rimedio. Tutto sembra deciso ma all’ultimo minuto, dopo un arrembaggio dei rossoneri, Borevkovic colpisce la palla di mano e regala al Milan il rigore del pari. Poi la roulette eterna dei rigori, il penalty sbagliato da Colombo e il doppio palo di Nelson Monte, gli errori dei portieri e la gioia, alla fine, del Milan.

Stefano Pioli è stato intervistato da Milan TV dopo l’incredibile vittoria portoghese contro il Rio Ave.

Sulla lotteria finale: “E’ la prima volta che succede una cosa del genere, il calcio è questo. Secondo me abbiamo condotto anche bene la partita, ci siamo fatti sorprendere, poi la partita si è fatta più complicata. Nella mia carriera ho perso una finale di Coppa Italia per un doppio palo, i rigori sono una lotteria ma i ragazzi se lo sono meritati per lo sforzo, per tutto il lavoro che è stato fatto, è ovvio che sono soddisfatto”.

Sulla paura di non farcela: “Ero stato sempre sicuro che i ragazzi potessero ribaltare il risultato. Poi nei rigori loro hanno avuto tre volte la possibilità di chiuderla, la speranza c’era. Sarebbe stato un peccato, era il primo obiettivo stagionale di un percorso iniziato l’anno scorso. I ragazzi sanno meglio di me che ci sono situazioni in cui bisogna essere più efficaci. La fatica si inizia a sentire, questo è un grande risultato”.

Sul momento: “I risultati positivi aiutano a recuperare prima. Il gruppo non sarà mai più un problema, questo è un gruppo che lavora bene, sta bene. Non pensiamo di essere i migliori al mondo o in Italia, puntiamo ad essere competitivi ai massimi livelli, si può migliorare”.

Su Colombo: “A Lorenzo ho dato una pacca sulla spalla, gli ho detto che è merito suo se abbiamo preso il rigore al 120′, ha fatto una spizzata giusta. Per lui è stata una palestra importante”.