Grande partita dell’Olimpia ma alla fine vince il CSKA.

Non ce la fa l’Olimpia a chiudere la striscia perdente con il CSKA o a valicare l’altro ostacolo estremo di questa prima parte di EuroLeague. L’andamento della gara è diverso rispetto a quella con il Real Madrid, il risultato simile. L’Olimpia è riemersa dallo 0-7 iniziale, con veemenza e – senza nemanja Nedovic per la terza partita consecutiva – ha sprigionato un basket celestiale nel terzo quarto volando addirittura a più 13. Ma il CSKA è un’altra cosa, trova anche qualche colpo di fortuna (ad esempio ha avuto due possessi consecutivi tra fine terzo e inizio quarto periodo, ha avuto il beneficio di un antisportivo, una rara infrazione di tre secondi o un canestro di rapina di Hines con la palla che aveva toccato la parte alta del tabellone per ridiscendere), e ha il merito innegabile di aver giocato da grande squadra quando rischiava di affondare. Nando De Colo ha preso in mano la squadra e l’ha riportata addosso prima della fine del terzo. Il quarto quarto è stato combattuto e il CSKA ha vibrato le zampate migliori vincendo 90-85. Resta il fatto che nelle prime sei gare l’Olimpia è 4-2 e le unische sconfitte sono arrivate contro le due formazioni imbattute in EuroLeague.

IL PRIMO TEMPO – Il CSKA parte molto aggressivo su ambedue i lati del campo, cavalca la vena di Will Clyburn e scappa via sul 7-0. Coach Pianigiani resiste alla tentazione del time-out immediato. L’Olimpia risponde con un parziale di 6-0 completato da un’entrata di Micov, mentre il CSKA si espone molto su James lasciando più spazio dentro a Tarczewski (2/2 nel primo quarto). L’Olimpia sorpassa con un’entrata di James e poi il suo 3/3 che segue la tripla di Bertans. Il più quattro dura un attimo: Hines e De Colo fanno 4-0. La replica è una tripla di Brooks cui segue un assist di Micov per Gudaitis. Qui la partita si ferma con un paio di errori da ambo le parti. Alla fine del primo quarto è 21-16 Milano. Il CSKA attacca anche il secondo periodo. La regia di Rodriguez procura un canestro facile ad Hines, Higgins ne segna uno difficile e in contropiede Clyburn schiaccia il pallone del parziale di 9-2 con cui rimette la testa avanti forzando il time-out di Coach Pianigiani. L’Olimpia torna in campo con un assetto “grande”, con Kuzminskas da 3 accanto a Brooks. Gudaitis (12 nel primo tempo, sesta gara su sei in fila in doppia cifra in questa stagione) alzando la fisicità di Milano sotto canestro risponde con il sorpasso dalla lunetta. Ma dura poco: Higgins usa la sua taglia per tirare sopra la difesa e un contropiede di Rodriguez restituisce la leadership al CSKA. Gudaitis pareggia a quota 29 poi un paio di break negativi, inclusa una schiacciata di Brooks cancellata dalla difesa, spingono l’Olimpia a meno sette in una frazione di tempo, con Rodriguez a comandare i ritmi. Dal time-out di Pianigiani, Milano esce con un controparziale di 7-0 nel quale ci sono quattro punti di un tremendo Gudaitis e la seconda tripla di Bertans. Sul 36-36, è Coach Itoudis a chiamare time-out. L’Olimpia sorpassa con la terza bomba di Bertans e poi mantiene un punto di vantaggio all’intervallo, 41-40.

IL SECONDO TEMPO – Vlado Micov aggredisce il terzo quarto segnando 10 punti, i primi dieci dell’Olimpia, incluse due triple e uno spettacolare “floater”. L’Olimpia, che difende forte, scava otto punti di margine. Un gioco da tre di Clyburn e un rimbalzone in attacco di Hines riducono lo scarto ma quando Tarczewski completa una sequenza stoppata più pick and roll concluso su assist di James, Itoudis è costretto a chiamare time-out. Al rientro, James ruba palla e manda a canestro Micov in contropiede: il gioco da tre punti significa 56-45 Olimpia. Il vantaggio tocca i 12 punti su una schiacciata in contropiede di Bertans. Il CSKA ha una risposta forte con la tripla di Alec Peters ma Milano ne ha un’altra. Micov manda a schiacciare Tarczewski, James in transizione trova un colpo da biliardo e firma il 64-51 che obbliga Itoudis ad un altro time-out. Questa volta il CSKA è spaziale nella risposta: De Colo segna due volte da tre, Higgins anticipa la stoppata di Gudaitis con una tonante schiacciata. Il parziale è di 11-0 e genera il time-out di Coach Pianigiani. Alla fine del terzo è 66-63 Olimpia. Kulagin, riesumato per l’occasione da Itoudis, paizza la tripla del pareggio all’inizio del quarto. Un antisportivo fischiato a James permette al CSKA di andare avanti con De Colo in pieno ritmo e incontenibile. L’Olimpia con il bonus bruciato subito e tanta stanchezza addosso si aggrappa al cuore per restare agganciata all’avversaria. Un tiro libero di Bertans la riporta a meno uno, ma qui prima un rimbalzo offensivo rapinato da Hines e poi un’infrazione di tre secondi sanguinosa fischiata a Gudaitis permettono al CSKA di schizzare a più sei. Dove non arrivano le percentuali, Milano prova ad arrivare con i rimbalzi strappati da Brooks. A tre minuti dalla fine è ancora lì, incollata a due punti di distanza. Un minuto dopo James dall’angolo pareggia a quota 80. Ma è il sussulto finale. Higgins segna dalla media, poi Hines segna da sotto e poi con una stoppata su James spiega perché è stato due volte difensore dell’anno. E’ la giocata che chiude la partita, 90-85.

Così Coach Simone Pianigiani dopo la gara con il CSKA: “È stata una delle nostre migliori partite. Per 30 minuti siamo stati solidi e maturi anche senza Nedovic che ci avrebbe permesso di usare un creatore di gioco in più e ridistribuire le risorse. Ovviamente ora sento amarezza ma la partita ci dice cosa dobbiamo fare rispetto ad una squadra come il CSKA. Purtroppo abbiamo perso gran parte del vantaggio su un paio di dimenticanze, in un attimo, e poi sui dettagli si è giocato il quarto quarto e loro in una gara punto a punto hanno qualcosa di più oggettivamente. La differenza la fanno i dettagli e noi su quelli dobbiamo lavorare e proseguire nel nostro percorso. Le 17 perse sono state fatali perché le hanno usate per segnare punti facili in contropiede e noi eravamo i migliori in questa statistica. Oggi gli accoppiamenti erano difficili. Loro hanno sempre giocato con un 3 vero e questo ci ha impedito di usare tutta la panchina oltre al fatto che in un momento di difficoltà siamo dovuti andare con le certezze costruite l’anno passato. Ho provato ad accoppiarmi con Kuzminskas da 3 e non abbiamo pagato in difesa ma progressivamente perdevamo fluidità in attacco. Mi spiace non aver avuto Nedovic. Per noi è importante e in questi giorni ha perso anche la possibilità di allenarsi con i compagni. Ora andrà anche ricondizionato. Però nel complesso a parte l’amarezza abbiamo giocato una grande partita. Non dobbiamo illuderci di poter giocare alla pari con tutti ma usare le indicazioni per crescere. Su queste sei partite dobbiamo costruire il nostro futuro continuando a migliorare consci che siamo 4-2, abbiamo perso punto a punto con le migliori e quindi il cammino per ora è stato eccellente pur in una maratona che sarà lunghissima e piena di insidie. Ma adesso a partire dalla gara con il Darussafaka scopriremo di cosa siamo fatti: ci tenevamo a vincere ma non era questa la partita che potevamo cambiare la nostra EuroLeague, la cambia invece esserci sempre”.