Gara 2, l’Olimpia spegne la luce nel quarto quarto, vince di nuovo Bologna.

La Virtus Bologna si impossessa della serie finale vincendo 83-72 al Mediolanum Forum. All’Olimpia, sotto 2-0 e con due gare in trasferta alle porte, non resta che aggrapparsi all’orgoglio mostrato per tutta la stagione, alle 10 vittorie ottenute in trasferta in EuroLeague, su campi normalmente impossibili, anche se la prossima partita sarà la numero 90 della stagione. Sono mancate ancora le percentuali di tiro soprattutto da due (sotto il 30%, solo in parte compensato dai tiri liberi, perché le triple pur con discontinuità ci sono state), c’è stata qualche palla persa di troppo, qualche break sfavorevole come i falli di Kevin Punter, ancora costretto a giocare appena tre minuti nel primo tempo quando pure l’Olimpia ha provato in qualche momento ad allungare, soprattutto alla fine del primo quarto senza però avere continuità.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia non segna, sei punti in sette minuti, e fatalmente va sotto 12-6 su un gioco da tre punti completato da Belinelli appena entrato. La risposta arriva con una tripla di Shields e poi quattro tiri liberi, di Punter e Rodriguez, che la riportano avanti. Il parziale diventa di 10-0 con una tripla proprio di Punter su un rimbalzo procurato in attacco da Biligha. Ancora Belinelli con un gioco da quattro ripristina la parità, prendendo anche il secondo fallo di Punter. Ma l’Olimpia chiude il quarto con un 5-0 aperto da Rodriguez e chiuso da una tonante schiacciata di Shields, 21-16.

IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia si ferma di nuovo in attacco, non segna per tre minuti, e incassa lo 0-7 che, con Gamble due volte da sotto, riporta la Virtus avanti, obbligando Coach Messina al time-out. La Virtus va avanti di quattro prima con Teodosic poi con Weems, mentre Milano trova le triple di Shields e LeDay. Un gioco da tre strappato da Delaney a rimbalzo e poi la seconda tripla dall’angolo di LeDay restituiscono il vantaggio all’Olimpia, 35-33. Alibegovic a rimbalzo firma l’ennesimo pareggio. Di energia, LeDay e Shields timbrano il 4-0 del nuovo vantaggio di Milano. Ma l’ultimo canestro lo segna Teodosic da tre. All’intervallo è 41-40 Olimpia.

IL TERZO QUARTO – La Virtus parte meglio, l’Olimpia produce poco in attacco. Una penetrazione di Teodosic genera tre punti di vantaggio per Bologna sul 47-44, nel momento in cui la difesa subisce il gioco dentro-fuori di Ricci. Punter firma la parità, ma l’Olimpia non si mette in moto in attacco, perde troppi palloni rispetto al solito. Datome riporta Milano avanti dalla lunetta, ma dura dolo un possesso. Poi segnano Belinelli e Hunter, così Bologna scatta ancora a più tre. Qui Sergio Rodriguez si carica la squadra sulle spalle, segna due volte da tre, annullando un jumper di Alibegovic, una volta segna su una penetrazione. L’Olimpia chiude avanti il terzo periodo 59-58.

IL QUARTO QUARTO – Alibegovic dall’angolo ripristina il vantaggio di Bologna, Teodosic dall’angolo allunga a più quattro. La partita resta in bilico, quando Delaney deve uscire per infortunio dopo aver centrato due tiri liberi (poi tenterà di rientrare). Shields dalla lunetta ricuce a meno uno. L’Olimpia si aggrappa alla difesa, ma non riesce a mettere la testa avanti. Due triple in fila, Markovic e Pajola, spaccano l’equilibrio a 2:39 dalla fine. L’Olimpia ci prova ancora, ma non ha abbastanza energia e precisione per rimontare. Quando deve ricorrere al fallo sistematico, la Virtus non sbaglia e chiude allungando 83-72.

Così Coach Ettore Messina ha commentato Gara 2 della finale dei playoff del campionato italiano: “La Virtus ha giocato una partita molto energica, molto gagliarda, noi ci abbiamo messo molto impegno, ma come mi sembra sia stato chiaro, abbiamo avuto poca freschezza. Abbiamo fatto fatica, avevamo chiesto alla squadra di muovere di più la palla, di penetrare e scaricare, ma l’energia fisica in difesa è stata poca. Penso anche poche gambe nei momenti cruciali per tirare con le percentuali necessarie. I ragazzi ci hanno messo tanto impegno, ora dire che la finale è in salita è un eufemismo. Andiamo a giocare a Bologna Gara 3 e vediamo cosa succede”.

Sulle condizioni fisiche della squadra: “L’impegno non è mancato e, ripeto, in alcuni momenti non abbiamo avuto gambe in difesa e in attacco per tirare con buone percentuali. E’ ovvio che avendo una squadra stanca faremo dei cambiamenti”.

Sulla Virtus e la sua energia: “Noi tutte le volte che abbiamo giocato con loro, incluso prima che arrivasse Marco Belinelli, abbiamo giocato tutte partite punto a punto, non li abbiamo mai asfaltati. In Supercoppa, abbiamo vinto una partita molto combattuta; a Bologna a Natale abbiamo vinto una partita punto a punto per tutta la sua durata, con vantaggi minimi; l’ultima volta che li abbiamo affrontati abbiamo avuto qualche momento in cui abbiamo guidato bene, ma poi sono rientrati ed è stata punto a punto tutto l’ultimo quarto. Non è una novità. Loro sono una squadra che ha vinto tantissimo in Eurocup, aveva vinto la prima prima partita di semifinale, che ha aggiunto un giocatore come Belinelli che può permettersi in un momento di freschezza, con Abass che sta dando minuti importanti, Ricci che sta giocando ottimi playoff, può permettersi di tenere fuori un americano (Josh Adams – ndr). Non sono stupito del loro potenziale, anche se magari per altri motivi hanno avuto una stagione travagliata, ma sono dove dovevano essere, con 25 partite meno di noi e grande morale”.