Eurolega, terzo posto Olimpia, battuto il CSKA Mosca nella finale di consolazione.

L’Olimpia aggiunge una perla alla sua stagione di EuroLeague, vincendo la finale per il terzo posto 83-73. E’ stata una gara solida, brillante, in cui ha superato anche le assenze di Malcolm Delaney e Gigi Datome trovando il contributo importante di tutti, Michael Roll impiegato da playmaker e Ricky Moraschini, utilizzato in diverse posizioni, ma anche Kaleb Tarczewski e un Vlado Micov estremamente continuo per tutto il weekend, oltre ovviamente ai soliti leader emotivi Sergio Rodriguez e Kyle Hines, che è diventato oggi il primo stoppatore nella storia dlele Final Four. La vittoria ha un significato platonico – anche il CSKA era privo di Daniel Hackett -, ma diventa la fotografia di una stagione eccezionale, fatta di 25 vittorie, la prima Final Four dopo 29 anni e una semifinale persa all’ultimo secondo ma dopo una resistenza impessabile. Una bellissima Final Four anche se come ha detto Rodriguez l’Olimpia era venuta qui per vincere e se ne va senza la Coppa. Ma ha solo motivi, tanti, per essere orgogliosa di quanto fatto e di un week-end comunque bellissimo che ha convalidato la qualità della stagione.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia piazza subito due parziali di 5-0 e prova a costruire il primo vantaggio significativo sul 10-5 sull’asse Roll-Micov. Ma il CSKA risponde subito e sorpassa dopo sei minuti sfruttando un fallo antisportivo fischiato proprio a Roll. A questo punto, è il CSKA a tentare l’allungo: il 7/8 dalla linea del primo quarto, lo spinge a più quattro. Milano ripristina la parità dopo due triple consecutive di Riccardo Moraschini. Alla fine del periodo è 23-20 CSKA.

IL SECONDO QUARTO – Il CSKA costruisce cinque punti di vantaggio su un’iniziativa di Darrun Hilliard, ma l’Olimpia si rimette in ritmo con due jumper di Zach LeDay e il gran lavoro interno di Kaleb Tarczewski. Punter si mette in luce con due giocate difensive, una stoppata e una palla rubata. L’Olimpia ritorna avanti 29-27. Un gioco da tre punti completato da Shengelia riporta la parità. Qui Milano spara un altro 5-0 con un’entrata di Hines e una tripla di Rodriguez in mezzo a due stoppate consecutive, una di Micov e l’altra proprio di Hines. L’Olimpia finisce bene il tempo, per un attimo tocca anche gli otto punti di vantaggio su una penetrazione al tabellone di Micov, poi chiude sul 40-34.

IL TERZO QUARTO – Il CSKA si riavvicina usando le penetrazioni al ferro. Rientra a meno due, quando l’Olimpia riparte, una tripla di Michael Roll  e una di Sergio Rodriguez la spingono di nuovo a più otto, obbligando Coach Itoudis al time-out. Al rientro, il CSKA spara un parziale di 8-0, guidato da Shengelia, e si riporta in parità. Milano riapre cinque punti di vantaggio su un contropiede alimentato da una palla rubata da Hines e chiuso da Moraschini. Ma il CSKA resta aggrappato alla gara con due triple di Voigtmann che spezzano il nuovo tentativo di fuga costruito da Rodriguez con la sua terza bomba e poi una palla rubata con la quale manda a schiacciare Hines. Alla fine del terzo è 60-57 Milano.

IL QUARTO QUARTO – Il quarto fallo di Roll forza Coach Messina a giocare con Moraschini da playmaker. Ma è proprio qui che l’Olimpia allunga segnando due volte in contropiede con Micov e Shields, oltre che con un jumper dalla media di Moraschini. La difesa regge e il vantaggio raggiunge i 12 punti su un mezzo gancio di Shields subito dopo il time-out di Coach Itoudis. Il CSKA  produce il massimo sforzo con due triple consecutive, di Kurbanov e Ukhov, in coincidenza del quinto fallo fischiato a Punter. Un canestro dalla media di Rodriguez e una schiacciata a rimbalzo di Tarczewski allentano la pressione. Ma Lundberg mette la terza tripla in quattro possessi ricucendo a meno sei. Qui su un possesso giocato con grande pazienza, LeDay mette in ritmo Micov per la tripla del 78-69 a 1:25 dalla fine. L’Olimpia amministra la gara nel finale e chiude 83-73.

NOTE – Con le triple di oggi, Sergio Rodriguez ha chiuso la sua stagione di EuroLeague al terzo per canestri da tre punti segnati, davanti a Rudy Fernandez. Adesso sono 495. Rodriguez è terzo di sempre anche negli assist e la sua prossima partita di EuroLeague sarà la numero 300 della carriera. Inoltre è salito al nono posto di sempre nelle palle recuperate, con 251.

Coach Ettore Messina ha incontrato i media dopo la finale per il terzo posto. “Sono felice e orgoglioso dei miei giocatori. Hanno giocato con serietà e completato una stagione incredibile. La partita di oggi è stata gratificante, tecnicamente solida, e ora ci concentriamo sui playoff italiani. E’ stata una giornata importante perché ci ha permesso di tirare fuori tossine, rabbia e frustrazione, ci ha permesso di concentrarci sulla partita e sull’aspetto tecnico. E’ meglio finire terzo invece che quarti, questo è scontato, poi tra tre giorni andiamo in campo e in questa ottica è stato un passo importante. Sono contento ad esempio che Moraschini abbia giocato una partita di sostanza, come Micov, e siano anche riusciti a ridurre i minuti di tutti”.

Dalle Final Four alla semifinale di campionato: “Le nostre certezze sono state costruite in 10 mesi di vittorie e anche di alcune sconfitte che ci hanno insegnato moto. Contro Venezia  in Gara 2 non c’era Kevin Punter, ma Michael Roll si è fatto trovare pronto, Micov qui è stato eccezionale, oggi Moraschini si è fatto trovare pronto. Questi ragazzi hanno accettato un turnover di tipo calcistico. Ma sono cosciente che vincere a Venezia non sarà facile”
Su queste Final Four: “Abbiamo giocato due partite concrete, di alto livello. Qualcuno ha fatto di più venerdì, qualcuno oggi, ma mi sembra di poter dire che cinque vada in campo riesca a portare il suo mattoncino, come diceva Dan Peterson. Quella è la conferma che abbiamo abbracciato un modo di stare insieme come squadra e come singoli che guardano molto al gruppo e poco alle statistiche. La Final Four hanno dato conferma dello spessore di queste persone”.
Sull’approccio alla gara con il CSKA: “Questa partita era una questione di orgoglio, volevamo dimostrare al resto d’Europa che non eravamo qui per caso. Penso che i ragazzi fossero concentrarti e che lo siano stati dal primo possesso. Ho visto un grande senso di responsabilità”.
Su cosa lascia questa Final Four: “Mi porto dietro grande soddisfazione e un grande senso di fiducia guardando in avanti, la convinzione di essere sulla buona strada e che ci sono i margini per continuare a fare passi in avanti”.