Eurolega, Olimpia alla Final Four, battuto il Bayern in gara 5.

L’Olimpia gioca 39 minuti di pallacanestro spettacolare, sui due lati del campo, si scrolla di dosso la tensione del 2-8 iniziale e poi gioca una partita strepitosa guidata da uno Shavon Shields monumentale, da 34 punti, record carriera nel giorno più importante della sua carriera. Il resto lo fanno Kyle Hines, i canestri dell’allungo di Malcolm Delaney, gli assist di Chacho Rodriguez e la solidità di Gigi Datome. Ma tutti hanno aiutato. Alla fine è 92-89, la miglior prestazione offensiva della serie. Il Bayern non ha mai mollato, ha tentato una rimonta che sarebbe stata incredibile e alla fine con due triple e due palle rubate ha avuto il tiro del pareggio. Hines ha fermato Baldwin, Shields ha messo il tiro libero che ha chiuso la gara. Dopo 29 anni, l’Olimpia torna alle Final Four.

IL PRIMO QUARTO – Il Bayern parte lucido, centra i primi quattro tiri, tre dalla media distanza, e schizza avanti 8-2 convincendo Coach Messina a spendere subito il primo timeout. Al rientro, Delaney segna cinque punti consecutivi e la difesa ruba due palloni. Il divario viene ridotto a un punto, ma il Bayern riparte. Cinque punti di fila di Shields e un jumper di Datome firmano il pareggio a quota 14. Un contropiede chiuso da Shields permette a Milano di mettere la testa avanti sul 18-16. Il Bayern trova due canestri da sotto di Seeley, poi un fadeaway di Lucic, ma in mezzo ci sono due triple, una di Rodriguez e l’altra di Shields. Alla fine del primo è 24-22 Olimpia.

IL SECONDO QUARTO – Datome mette subito un jumper dalla lunetta, poi Shields aggredisce la partita con una tripla frontale e una palla rubata trasformata in contropiede. L’Olimpia allunga sul 31-22. Il vantaggio tocca tre volte gli 11 punti, l’ultima volta su due tiri liberi di Delaney. Ma il Bayern trova tre possessi da sei punti complessivi, forza Milano a bruciare il bonus e quando ritorna a sette di divario, Coach Messina spende il suo secondo timeout. Su due iniziative di Punter, Tarczewski converte due rimbalzi d’attacco in due canestri che ripristinano il divario. Il margine raggiunge i 13 punti prima che il Bayern con un altro momento favorevole di alte percentuali rientri a meno sei. Tre tiri liberi di Shields e un reverse di Hines lungolinea arrestano l’emorragia. Poi Datome mette una tripla e Gist un layup che chiudono il primo tempo sul 50-40 Olimpia.

IL TERZO QUARTO – Con cinque punti consecutivi, Shavon Shields rimette l’Olimpia oltre la doppia cifra di vantaggio, mentre il Bayern cavalca l’energia di Baldwin. In contropiede dopo una palla rubata da Datome, Delaney centra dall’angolo il massimo divario sul 58-44 con timeout immediato di Coach Trinchieri. Al rientro, Zipser segna da tre, ma Shields risponde ancora con cinque punti consecutivi. Milano costruisce 16 punti a metà del periodo. Il Bayern replica ancora, con un tiro libero di Gist, una palla rubata da Gist e poi una tripla di Seeley. Il 6-0 ricuce il divario a 10 punti ed è Coach Messina a utilizzare il primo timeout del secondo tempo. Al ritorno, Hines va a schiacciare a difesa schierata poi ruba palla a Baldwin e sull’attacco che segue Punter si sblocca dall’arco. Segna cinque punti di fila e ne scava 17 di margine. L’ultimo canestro è una tripla di Seeley dall’angolo e alla fine del terzo, è 72-58 Milano.

IL QUARTO QUARTO – Baldwin, dopo due tiri liberi di Punter, con cinque di fila prova a guidare la rimonta del Bayern. Sul più 11, Rodriguez alimenta Kyle Hines che va a segnare il canestro che allenta la pressione. Poi Hines annulla un canestro fatto di Reynolds con una stoppata clamorosa. Il quarto fallo di Delaney, costringe Rodriguez ad una lunghissima permanenza in campo senza rifiatare. Ma proprio lui di energia va a segnare al ferro il nuovo più 15 dopo tre minuti e mezzo. Il problema di Milano qui sono i falli, che condizionano gran parte del roster oltre a consegnare al Bayern ripetuti viaggi in lunetta grazie al bonus bruciato in tre minuti. Baldwin attaccando l’area ricuce a meno 10. Su una palla persa in transizione Sisko trova la tripla che mangia il divario. A 3:35 sono sei punti. Malcolm Delaney qui mette una tripla clamorosa e poi un’entrata che riapre 11 punti tra le due squadre. Qui succede di tutto, prima Shields segna da tre, poi il Bayern disperato trova due triple di fila e due palle perse. Baldwin da sotto segna il meno due. Ma Hines ferma Baldwin, poi vince la palla a due. E l’Olimpia con Shields dalla lunetta chiude sul 92-89.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria dell’Olimpia in Gara 5: “Abbiamo giocato una grande partita per 39 minuti, poi nell’ultimo minuto abbiamo fatto tutto quello che non dovevamo. Quel minuto ha simboleggiato il significato del concetto di aver paura di vincere. Ma ripeto è stato solo un minuto contro un Bayern che ha avuto una grande stagione, ha fisico, carattere e tiratori. Davvero complimenti. Per noi è un grande risultato, è bello per la società, il Sig. Armani, la sua famiglia, il Sig. Dell’Orco. Ma la cosa più importante, ancora più che giocare le Final Four, è ritornare il prossimo anno a disputare i playoff, questo deve essere il nostro obiettivo, essere una squadra che ogni anno gioca i playoff. Poi ci sta di arrivare alle Final Four, come è stato quest’anno. Il momento in cui ho capito che potevamo farcela è stato a Mosca: quella vittoria ha detto che davvero potevamo giocarcela con tutti, anche se poi abbiamo scoperto che per giocare la post-season sarebbe servito vincere ancora. Shields? E’ in crescita, merito degli assistenti che lavorano con lui, all’inizio non era uno che giocava il pick and roll oppure a cui affidare la palla nei momenti cruciali, perché prima venivano altri. Credo che giocare accanto a elementi come Rodriguez, Delaney, Hines, Datome aiuti tutti e lui è cresciuto anche grazie a loro”.

Sulla presenza di Mario Fioretti in conferenza stampa: “E’ qui da 18 anni, è un pezzo importante di storia di questa società e finalmente può accarezzare una Final Four. Lui è il simbolo di tutte le persone che lavorano per questo club, staff tecnico, sanitario e in sede. Io sono contento di giocare una Final Four con la quarta squadra diversa, ma qui il merito è di un gruppo che sta bene insieme e quando arriva il momento di farlo si obbliga a fare uno sforzo in più, conscio che serva per il bene comune”.

Sulle Final Four: “Al momento, vedo che giochiamo contro il Barcellona: ci ha battuto due volte. La seconda, a Milano, ci ha battuto nettamente. Siamo contenti e ci godiamo questa esperienza”.

Mario Fioretti: “Alla fine del mio primo anno qui abbiamo rischiato di chiudere. C’è stato un intervento anche del Sig. Armani che ha salvato l’Olimpia. Quello è stato il momento più brutto, poi sul campo ricordo in 18 anni tante sconfitte brucianti, ma è normale. Oggi sono contento, questo è un sogno che si avvera e spiegare cosa provo è indescrivibile. Io sono qui da più tempo di tutti, ma ho condiviso momenti belli e brutti con tante altre persone. Oggi possiamo gioire tutti assieme”.