Coppa Italia, Olimpia in finale, battuta Brescia.

Come un anno fa contro Venezia, in semifinale Sergio Rodriguez segna 22 punti (9/13 dal campo, tre palle rubate) ed è decisivo nel 69-63 che qualifica l’Olimpia per la finale e interrompe a quota nove la striscia vincente di Brescia. Di grande spessore il lavoro a rimbalzo di Kyle Hines (nove punti, 13 rimbalzi), le zampate di Devon Hall (12 e sette rimbalzi) e Gigi Datome (12 punti, due canestri procurati a rimbalzo offensivo). La difesa ha fatto il resto, salvo un secondo quarto complicato quando comunque Milano è stata solida a non smarrire del tutto il controllo di una gara ostica contro una squadra tenace.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia ha la pazienza di attaccare con i lunghi, infatti Kyle Hines segna tutti i primi sei punti della squadra. Ma dopo il 6-3 iniziale, l’attacco s’inceppa e la difesa soffre la velocità di Mitrou-Long oltre che Della Valle, marcato inizialmente da Melli. Brescia fa 7-0 e mette la testa avanti. Milano risponde dopo il timeout, con una tripla di Bentil, poi cinque punti consecutivi di Datome e quindi anche di Hall. Il parziale è di 13-2 e forza il minuto di sospensione di Coach Magro. L’Olimpia schizza a più nove, prima del secondo fallo (un antisportivo) fischiato a Hines che costringe Coach Messina ad allungare la rotazione con Biligha accanto a Bentil. Il vantaggio resta però invariato, 21-12 alla fine del primo.

IL SECONDO QUARTO – Brescia riceve energia da Laquintana, che segna due volte di fila in penetrazione, così si riavvicina perché le percentuali dell’Olimpia si abbassano dall’arco nonostante la qualità dei tiri sia elevata. Un altro fallo antisportivo, questa volta fischiato a Ricci, riporta Brescia a meno tre. L’Olimpia riparte con Hall, poi Delaney, ma arriva anche il secondo fallo del playmaker ed è un tecnico. Petrucelli con un gioco da tre punti ricuce a meno due. Gabriel da tre riporta avanti Brescia in una gara che diventa nervosa, in cui l’Olimpia non trova tanti tiri da tre e non va mai in lunetta (Brescia invece ci va nove volte). La seconda bomba di Gabriel apre quattro punti per Brescia. Rodriguez con un’entrata e un tiro da tre chiude il primo tempo con Milano, che incassa 25 punti nel secondo quarto, sotto di uno 37-36.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia ripristina la parità con due canestri consecutivi che Rodriguez si procura in contropiede rubando palla a metà campo. Mitrou-Long rimette in moto Brescia con una tripla frontale. Milano risponde ancora con Rodriguez che con cinque punti di fila rimette l’Olimpia al comando. Qui la gara resta in bilico, spigolosa, con tante parità, Petrucelli tiene alta la pressione difensiva di Brescia. Devon Hall mette un canestro dalla media appoggiando al tabellone, Datome a rimbalzo si procura i due tiri liberi che chiudono il terzo quarto sul 54-50 Olimpia.

IL QUARTO QUARTO – Una tripla di Datome apre momentaneamente sette punti per l’Olimpia, ma Della Valle con tre tiri liberi e Moss in entrata ricuciono subito a meno due. E’ ancora Datome a rilanciare Milano, però un rimbalzo non controllato permette a Della Valle di segnare da tre trascinando Brescia a un punto di distacco. La risposta la detta la difesa, poi Rodriguez, quando Milano si abbassa giocando con Datome da 4, centra il bersaglio dall’arco, Una rubata di Delaney genera il più cinque di Hall. Da rimessa dal fondo, Rodriguez assiste Hall ripristinando sette punti per Milano a 4:13 dalla fine. Qui l’Olimpia sbaglia qualche match-point, Della Valle con le sue iniziative tiene Brescia in partita. Hines su assist di Hall allunga a più sei. Il grande lavoro a rimbalzo di Hines produce possessi extra per l’Olimpia anche se i tiri liberi sono improvvisamente un problema. La difesa però regge nel 69-63 che chiude la partita.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la semifinale di Coppa Italia: “E’ stata una partita molto dura perché ci siamo innervositi quando non facevamo canestro. Di nsolito non ci disuniamo, invece abbiamo fatto tanti errori per cui è stato importante vincere lo stesso. Sto parlando di nervosismo tecnico ovvero sbagli e allora smetti di muovere la palla e fai errori che normalmente non commetti. Il lavoro difensivo è stato di grande impegno, sapevamo che sarebbe stato difficile batterli, loro stanno facendo una grande stagione e si è visto perché. Ora ci servono energie per giocare una buona finale. Il lavoro di Hines nel tenere insieme la squadra con i suoi rimbalzi, la difesa, la sua presenza è stato decisivo. Dobbiamo fare meglio, ma intanto è stata un’esperienza importante per crescere. Riuscire a tirarla fuori questa vittoria contro una squadra in salute e con un potenziale offensivo notevole non è poco. Siamo stati anche bravi in alcuni momenti a trovare qualcosa dagli uomini che ci hanno dato di più, ad esempio Datome. Nei momenti difficili siamo anche riusciti a mettere la palla nelle mani giuste. Chacho ha giocato una partita eccezionale perché ha riaperto la gara poi è arrivato stanco al finale, ma è stato decisivo. Infine, bravi i miei assistenti a suggerire nel finale la mossa di spostare Datome da 4, perché ci ha aperto il campo quando ci serviva farlo”.