Semplicemente Donna, conosciamo Loredana Mendicino.

di Viviana Bazzani

Diventare una brava conduttrice, inviata, opinionista o giornalista televisiva è il sogno di molte ragazze che, s’illudono che essere belle non preclude alcun ostacolo … eppure “non è tutto oro quello che luccica”!

Partendo da questo antico proverbio oggi, attraverso l’esperienza lavorativa della bella Loredana Mendicino, parleremo e scopriremo il bello e il buono, il vero e il falso di un “mondo” apparentemente luccicoso ma realmente difficile…..LA TELEVISIONE.

D – Chi era Loredana da bambina e, quando, si è innamorata del mondo televisivo?

R – Da bambina guardavo quei programmi come Fantastico condotti da Pippo Baudo e i Telegatti condotti da Raffaella Carrà, un genere di TV che amo profondamente e che mi manca tantissimo… Ero incantata dalle coreografie dei balletti che impreziosivano le trasmissioni e sognavo di fare la ballerina, non necessariamente televisiva.

D – Quali sono stati i primi passi nel mondo dello spettacolo?

R – A nove mesi sono stata il volto di una nota marca di biscotti per bambini, da ragazzina ho girato un paio di Spot come protagonista, ma ero molto timida e non è che mi divertissi granchè. Già quasi trentenne ho cominciato a seguire dei laboratori teatrali e devo dire che recitare mi diverte, ma non mi appassiona, per quanto abbia avuto anche esperienze di protagonismo per cinema e tv. La conduzione è cominciata solo cinque o sei anni fa unitamente alla regia.

D – La bellezza è un buon biglietto da visita… fino a quando?

R – La bellezza aiuta, inutile negarlo, ma trovo sia solo un completamento della propria professionalità e del proprio carisma.

D – Esiste la meritocrazia televisiva in Italia?

R – Mah, talvolta vedo gente che riveste ruoli di spicco e che palesemente non ha né arte, né parte, quindi mi domando come mai sia lì; ma partendo dal presupposto che non si possa piacere a tutti, penso che io a mia volta, che ho avuto l’immensa fortuna di entrare dalla “porta principale”, posso non piacere ad una parte di pubblico che inevitabilmente si domanderà perché mi abbiano affidato quel determinato ruolo.

D – C’è un suo programma televisivo che ha amato particolarmente e uno che l’ha considerato inadatto alla sua personalità?

R – Mi sono divertita molto nel condurre un format creato da un altro conduttore e realizzato in spiaggia, sono stata spinta dalla proposta di un mio collega che riteneva io fossi perfetta per la trasmissione, era la mia prima conduzione, ma non avevo idea che quella sarebbe stata la partenza di tutto. Ho amato molto un documentario che io stessa ho ideato e condotto, perché mi piace il proposito di mettere a conoscenza il pubblico rispetto a quelle che sono le risorse territoriali in cui viviamo, ma amo farlo in modo più spassoso che istituzionale. Un ruolo inadatto alla mia personalità è sicuramente quello attoriale, semplicemente perché credo di non esserci portata.

D – Se le offrissero di partecipare, come concorrente, ad un reality accetterebbe? Se sì, quale?

R – Assolutamente no, questo sì che è davvero inadatto alla mia personalità.

D – Cosa consiglia alle bambine che sognano di diventare personaggi televisivi?

R – E’ imbarazzante rispondere a questa domanda perché non sono un personaggio televisivo di fama, ma certamente diventare personaggi televisivi non é interessante nella misura in cui non si ha alcuna preparazione e si cerca solo popolarità. La passione, lo studio, l’approfondimento e la curiosità sono certamente le carte vincenti per svolgere al meglio qualsiasi mestiere.

D – Ha ricevuto proposte indecenti?

R – Sì, ma a differenza di chi accetta di varcare la camera d’Hotel di un noto produttore, credendo di trovarci dentro un gruppo di preghiera, per denunciare poi a distanza di mesi o di anni di essere stata violentata, ho risposto con un roboante NO. Penso che la dignità di una donna valga molto più di una carriera artistica. Per quanto possa essere potente un produttore, credo nei miracoli, e con l’aiuto non del Diavolo, ma di Dio, possiamo realizzare dal più piccolo al più grande dei nostri sogni: io sono solo uno dei tantissimi esempi.

D – La pandemia ha messo in difficoltà il settore dello spettacolo, lei, come ha affrontato questo periodo?

R – Ho lavorato molto da remoto ed ho ideato assieme ad altri colleghi, dei format a misura di Social Network. Durante una delle mie dirette sono stata notata da un editore ed un impresario dello spettacolo che mi hanno proposto collaborazioni lavorative che a tutt’oggi porto avanti. Sono stata molto fortunata.

D – Diventare mamma è, ancora, considerato un problema in questo settore?

R – Non saprei perché non sono mamma, e nonostante la mia veneranda età non ho in programma per ora di diventarlo. Conosco però colleghe che hanno ripreso la loro attività a pieno ritmo subito dopo la gravidanza, quindi probabilmente, non é così complicato.

D – Come vede il suo futuro?

R – Ci sto lavorando molto per vederlo coloratissimo.