Semplicemente Donna, conosciamo Chiara Curzi Caponera, guardia giurata.

di Viviana Bazzani
Ormai il mondo femminile ha conquistato, da molti anni, settori lavorativi che erano ad appannaggio dei solo uomini.
Nel 1986 abbiamo assistito al ‘entrata delle donne nella Polizia di Stato, dopo dieci anni le donne varcavano le caserme militari e, poco dopo anche le “Guardie Giurate, hanno aperto le porte al gentil sesso.
Com è, oggi, la realtà di questa professione ben poco conosciuta, pur esistendo da moltissimi anni ?.
Ho voluto, in questo appuntamento settimanale, farvi conoscere questa figura professionale attraverso gli occhi e il vissuto di Chiara Curzi Caponera una giovanissima donna di ventinove anni.
D – Come nasce la scelta di un lavoro atipico come il tuo?
R – La scelta di fare questo lavoro nasce da un motivo molto semplice. Purtroppo per vari ostacoli che ho affrontato nella vita non sono mai riuscita a fare un concorso per entrare nelle forze dell’ordine e pur di indossare una divisa ho deciso di fare la Guardia giurata.
D – Scopro, con grande stupore, che sei l’unica donna tra tanti uomini, come mai? è una politica aziendale nell’assumere poche donne oppure, è la scelta di molte donne di non sposare una professione che porterebbe a sacrificare la famiglia?
R – Le donne nella vigilanza ci sono. Per mia scelta ho deciso di fare sempre servizi notturni e non è semplice trovare donne di notte.
Non tutte le donne riescono ad affrontare alcuni tipi di servizi, anche perché si sa la notte non è come il giorno.
Ci sono molte donne che dopo un tot di tempo mollano perché il desiderio di avere una famiglia soprattutto con i figli è grande.
Poi ci sono persone come me che decidono di dare tutto al lavoro.
D – Consiglieresti ad una Donna questa professione fatto di tanti turni di notte?
R – dipende, io non consiglio come già detto nella domanda precedente questo lavoro ha Chi ha voglia di crearsi una famiglia, perché questo lavoro ti toglie tanto le ore di sonno, i  parenti, ti tolgono i momenti di festa, ti toglie la salute, ti toglie la lucidità mentale, non riesci a distinguere più il giorno dalla notte, non si ha neanche tempo per se stessi.
D – Quando ti rapporti con gli altri si nota la tua forza di carattere e determinazione. Questo tuo essere forte lo si deve al tuo lavoro o sei sempre stata di temperamento “guerriero”?
R – Quando ero piccola non lo ero, Anzi ero una bimba che subiva tanto poi improvvisamente dopo alcuni fatti che mi sono accaduti mi sono ribellata ed è uscita la parte di me che nessuno si aspettava, sono diventata una persona che combatte per qualsiasi cosa, una persona che non si arrende mai, anche se tanti ostacoli è difficile superarli, ma ho ancora una vita davanti per farlo e sono sicura che ci riuscirò.
Per quanto riguarda il lavoro molte volte vengo derisa durante alcuni tipi di interventi, ma poi testarda come sono mostro i denti e li capiscono che non sono una bimbetta come pensavano.
D – In questo periodo difficile di Pandemia la vostra professione si trova, come il personale sanitario, a contatto di reparti Covid per i servizi di vigilanza fatti nelle strutture ospedaliere. Hai timore? Ti senti tutelata?
R – La paura c’è ed è anche tanta. la paura più grande non è tanto quella di entrare negli stabili dove ci sono persone positive, la paura più grande viene proprio dall’esterno quando capitano situazioni dove le persone sono menefreghiste e non gli interessa di andare in giro senza mascherine, o come tante volte capita durante litigi di sputare senza sapere se sono positivi, purtroppo io comprendo la rabbia delle persone però l’egoismo è una brutta cosa se continuiamo così non usciremo mai. La mia paura non è quella di prendere il covid ma come può ridurmi se dovessi prenderlo.
Per quanto riguarda la tutela no noi nn siamo tutelati anzi molte volte veniamo trattati come carne da macello.
D – Come vedi il tuo futuro? C’è possibilità di crescita di qualifica nell’azienda per cui lavori?
R – purtroppo il mio futuro non lo vedo, non c’è nessuna possibilità di crescita, purtroppo in Italia non siamo molto considerati, le società non possono fare più di tanto, purtroppo i contratti sono nazionali, ormai i gradi non si danno da anni e poi una cosa che penso che un grado da guardia giurata sulle spalline non valga nulla. una cosa che dico sempre ai colleghi non guardate il baffetto sulle spalle,ma guardate solamente gli occhi delle persone quando ti dicono grazie per l’aiuto che gli diamo.
D – I turni pesanti con orari anomali ti consentono di avere una tua vita sociale?
R – una domanda di riserva? i miei amici ormai sono diventati i miei colleghi, la mia famiglia la vedo il giorno di riposo una volta ogni 6 giorni vita sentimentale dopo un po’ scappano tutte, ma le capisco, alla fine non sono mai presente e loro hanno il diritto di trovare una persona che gli sta accanto.
D – Se non avessi avuto la possibilità d’indossare questa divisa, quale altra professione avresti svolto in considerazione del tuo carattere molto forte?
R – Se non avessi indossato questa divisa avrei sicuramente lottato per indossarne un’altra, io sento dentro di me che devo essere un servitore della patria, della mia patria. quando nella vita non sai cosa significa essere difesa da nessuno È lì che capisci realmente dentro di te l’importanza di indossare una divisa e di aiutare il prossimo anche rischiando la vita.