Semplicemente donna, conosciamo Anna Lavorano.

di Viviana Bazzani

Lei è una donna che, da diversi anni, ha la responsabilità di controllare l’abbigliamento dei vari ospiti nei diversi programmi televisivi di una nota rete nazionale. La sua persona non passa inosservata e, non solo, per la sua cascata di riccioli neri e la raffinata eleganza nel vestirsi ma, in particolare, per l’accuratezza nel controllare che l’outfit del vip di turno sia impeccabile.

D – Come nasce l’amore per questa professione?
R – A tredici anni ero una ragazzina con le idee chiare e molto determinata. Amavo la moda, le creazioni sartoriali e, sopratutto, amavo il backstage degli studi televisivi. Finite le scuole dell’obbligo frequentai un scuola a Milano che t’insegnava a diventare una esperta nel settore sartoriale.
D – Come sei entrata a far parte della grande famiglia televisiva?
R – Alcune persone mi avevano  visto all’opera nella sartoria di una nuova emittente televisiva e, un po per la mia bravura e un po per fortuna, mi trovai assunta in questa nuova grande e solida famiglia televisiva.
D – Che differenza c’è tra la tua professione “addetta ai costumi” e la “sarta di scena” ?
R – le sarte di scena svolgono un lavoro legato alla creazione di costumi per gli artisti, ballerini o comici decisi con gli autori di un programma specifico mentre, la mia funzione è quella di verificare che  l’outfit dell’ospite non abbia difetti come orli scuciti, stoffe sgualciate o bottoni mancanti. Tutto deve essere perfetto perché le telecamere e i riflettori non fanno sconti.
D – Che differenza c’è tra i Vip degli anni 90 e quelli dei nostri giorni?
R – Una volta gli artisti erano molto semplici e alla mano oggi, sono un più capricciosi. Le vecchie leve avevano  timore di disturbare e, ancora oggi, non vogliono essere aiutate.. anzi, molte volte ti portano al bar per offrirti un caffè e parlare della loro famiglia.
I giovani personaggi televisivi, pur essendo educati, sono particolarmente distaccati e di poche parole. A volte è riconducibile, questo atteggiamento, alla loro timidezza, altre volte al loro sentirsi “prime donne”
D – Diceva che molti personaggi famosi sono persone estremamente umili può farci qualche nome?
R – Tra le donne c’è sicuramente Iva Zanicchi, lei non è mai cambiata con il passar del tempo e con il crescente successo. Simpatica, ironica e intelligente. Anche Ivana Spagna è un artista gradevole e una donna dolcissima. Tra gli uomini il “mago Forest” e i componenti del gruppo dei “Pooh”. Ho un bel ricordo di Stefano D’Orazio un Uomo sempre gentile, genoroso con una grande capacità di non stancarsi nel regalare sorrisi e belle parole al pubblico in studio. Non si negava mai per un selfie.
Nei giovani artisti ho potuto apprezzare la dolcezza dei “MANESKIN” il gruppo vincitore dell’ultimo festival di Sanremo.
D – Com’è stato lavorare in questo periodo pandemico?
R – È stato complicato e oserei dire stressante. Se il mio lavoro era nello stare a stretto contatto con l’artista, in quest’ultimo anno, si avitava di entrare nei camerini. I controlli degli abiti li facevo in una stanza separata e poi li riconsegnavo lasciandolo in un apposito appendiabito posto nel corridoio.
D – Tra qualche anno andrà in pensione cosa le mancherà di questo lavoro?
R – Il vociare nei corridoi, le luci degli studi, le belle persone con le quali ho trascorso gran parte della mia vita ridendo e litigando come si fa con un grande amore.