Andrea Dimauro: insegnante in campo e a scuola.

di Andrea Lacoppola

Andrea Dimauro nasce a Taranto nel 1999. Da subito manifesta una grande passione per l’attività sportiva in generale, per questo decide di iscriversi alla facoltà di scienze motorie. La forza di volontà e la determinazione gli hanno permesso di conseguire un titolo di studi di durata triennale e allo stesso tempo di lavorare nel settore sportivo, nel ruolo di preparatore fisico. Dopo aver conosciuto una serie di professionisti, in diversi ambiti sportivi, dal calcio al basket, al tennis, decide di concentrarsi su quest’ultimo. In questo periodo conosce il prof. Salvatore Buzzelli, il quale gli trasmette delle metodologie di insegnamento sicuramente più innovative che si distaccano particolarmente da quelle tradizionali. Una volta assimilate, sarà lo stesso Andrea che in giro per l’Italia, sempre accompagnato dal prof. Buzzelli, le inculcherà nei giovani più ambiziosi. Nel corso del tempo, accumula sempre più esperienze, giungendo a creare un proprio podcast radiofonico “Fit Speak”, indirizzato alla sfera della salute. Attraverso la radio fornisce consigli utili su come risolvere problemi fisici, per esempio riguardo alla postura, problemi che purtroppo colpiscono una larga parte della società. Ad oggi sta affrontando un grande cambiamento: Andrea ha iniziato la carriera di docente in Lombardia. Nonostante i primi giorni siano stati complicati, visto l’ingresso in un mondo sconosciuto, ad oggi si definisce un insegnante in campo così come a scuola, è convinto sia perfettamente in grado di avvertire quali sono i bisogni dei ragazzi, considerando la sua vicinanza a questa generazione. Dimauro ha scelto di insegnare scienze motorie non solo per trasmettere nozioni teoriche attinenti alla materia, ma anche per instillare metodi di pensiero che possono tornare utili nella vita quotidiana della società moderna. Qual è la sua sfida? Provare a rivoluzionare il sistema scolastico, senza sconvolgerlo. Partire dalla tradizione per rinnovarla. In fondo, si guarda sempre il passato per migliorare il futuro. Così, Andrea riflette sulla teoria delle intelligenze multiple e cerca di divulgarla. È un pensiero diffuso dallo psicologo e docente Howard Gardner, che rifiuta di considerare l’intelligenza come un fenomeno unitario. Anzi, proponendo una concezione fattorialista, crede nell’esistenza di ben nove forme di intelligenza. Questa teoria è il risultato di molti studi su soggetti dotati di diverse capacità neurologiche. Lo studioso ha analizzato bambini prodigio ma anche giovani affetti da lesioni al cervello che compromettevano aree come quelle logico-linguistiche. Dunque, questo giovane insegnante crede che ogni alunno sia dotato di qualità che altri non hanno ed è giusto che tutti siano diversi, che tutti abbiano una predisposizione, una vocazione, una sensibilità particolare. Fondamentale nel suo metodo di insegnamento è sicuramente l’aspetto pratico che, molte volte, viene trascurato. Gli alunni devono osservare i fenomeni che avvengono nella realtà circostante e assumere un ruolo attivo.