Ecuador, il paese dei quattro mondi.

Molti anni fa, correva l’anno 2002 per essere precisi, una ragazza ecuadoriana raggiunse la sua mamma italo-ecuadoriana nella bella Milano.

Quando arrivò nella scuola milanese, tutti furono sorpresi nel conoscere una ragazza arrivata da “un altro continente”, come disse il Magnifico Professore d’italiano quando la presentò alla classe.

<<Sono nata a Quito, la capitale dell’Ecuador>>, disse la ragazza.

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<<Ma è vero che voi vivete sugli alberi?>>, la interruppe una compagna alquanto bizzarra.

Tutti rimasero in silenzio, nessuno ne aveva mai sentito parlare di quel paese così lontano.

<<Com’è possibile che in una città Metropolitana come Milano, non si parli di Ecuador nelle scuole?>> Si chiese la ragazza amaramente.

Iniziò a scrivere del suo paese in lingua madre e poi, non appena imparò bene l’italiano, parlò con il professore e le chiese se poteva spiegare alla classe le meraviglie dell’Ecuador, il Paese dei Quattro Mondi!

<<Ecuador, uno dei paesi più megadiversi al mondo. La sua biodiversità è dovuta in parte dal fatto che abbiamo quattro regioni: Costa, Ande, Amazzonia e le meravigliose Isole Galápagos. Inoltre, abbiamo 91 tipi di ecosistemi che sono divisi in 65 ecosistemi forestali, 14 erbacei e 12 arbustivi. In Ecuador vivono specie uniche al mondo di mammiferi, rettili, anfibi, pesci marini e di piante vascolari considerate endemiche, ossia uniche ed esclusive del nostro territorio.

<<Perché si chiama così?>> chiese una ragazza curiosa.

<<Ecuador, si trova al centro del pianeta, attraversato dalla linea equatoriale, precisamente nella regione nord-occidentale del continente Sudamericano, confina a nord con la Colombia, ad est e a sud con il Perù e ad ovest si affaccia sull’Oceano Pacifico>> rispose la ragazza puntando il luogo paradisiaco sulla cartina.

<<Siete così piccoli!>> disse un ragazzo con area di grandezza.

<<Il nostro territorio è di 283.561 km2 e abbiamo una popolazione di diciotto milioni di abitanti circa. È un paese piccolo sì, ma abbiamo tutto per essere considerati un paradiso al centro della terra! Infatti, sapete, noi abbiamo le Isole Galápagos! ma di questo vi racconterò la prossima volta.

La capitale è Quito, una bellissima città che si trova a 2.850 metri, alle pendici del vulcano Pichincha, prima ad essere stata dichiarata dall’UNESCO come Patrimonio Culturale dell’Umanità nel 1978, seconda capitale più alta del mondo, così bella da essere chiamata “La Carita de Dios” (Il Faccino di Dio). Infatti, il suo Centro Storico è il più grande e meglio conservato di Latinoamerica.

Le sue chiese, i suoi musei e i suoi centri culturali sono posti incantevoli che permettono di scoprire le meraviglie e la diversità naturale e culturale che possiede l’Ecuador.

<<Allora non vivete sugli alberi, ma dormite alle pendici dei vulcani!>> disse la ragazza bizzarra sorpresa.

<<È così, siamo persone coraggiose! infatti, il geofisico, botanico, geologo, geografo, naturalista, vulcanologo, umanista e grande esploratore tedesco Alexander Von Humboldt, durante la sua permanenza in Ecuador nel 1802, disse: “Gli ecuadoriani sono esseri rari e unici: dormono tranquillamente in mezzo a vulcani scricchiolanti, vivono poveri in mezzo a ricchezze incomparabili e gioiscono con musica triste“>> continuò la ragazza.

<<A pochi chilometri dal centro storico troviamo la Ciudad de la Mitad del Mundo (Città della Metà del Mondo), un luogo turistico attraversato dalla linea equatoriale che vi permetterà di stare su entrambi gli emisferi al centro del pianeta in latitudine 0. Potrete sperimentare di essere al centro del pianeta mettendo un uovo su un chiodo fisso, e questo (l’uovo), grazie alla forza del magnetismo terrestre, rimarrà fermo. Da lasciare senza parole chi osserva!

Quito offre un’esperienza unica per gli amanti degli sport estremi, un luogo d’incanto dove si può contare su svariati posti per vivere esperienze tra montagne, vulcani e profondi abissi. Le montagne, fiumi e boschi meravigliano gli avventurieri. A Quito potrete fare inoltre lunghe camminate e scoprire la bellezza delle Ande definita “Sierra” ecuadoriana con escursioni, gite a cavallo o in bicicletta.

<<Ma che lingua parlate, il kichwa?>> chiese la ragazza bizzarra.

<<In Ecuador parliamo lo spagnolo detto anche castigliano (castellano), che, come l’italiano, è una delle principali lingue romanze che derivano dal latino. Secondo la nostra Costituzione, lo spagnolo,il kichwa e lo Shuar sono le lingue ufficiali nelle relazioni interculturali. Le altre lingue ancestrali sono in uso ufficiale dalle popolazioni indigene nelle aree in cui esse vivono e nei termini stabiliti dalla legge.

<<E cosa mangiate di diverso da noi?>>, disse un ragazzo affamato di conoscenza.

<<La nostra gastronomia è ricca, piena di sapori e colori. Una delle specialità di Quito e della Sierra ecuadoriana è il “locro de papa”, di origine preispanica, densa zuppa millenaria, composta da patate e formaggio. Quito offre un’offerta gastronomica con preparazioni tradizionali che mostrano sapore e qualità. L’abbondante ricchezza agricola offre varietà di legumi, frutta, verdura e altri prodotti che si fondono per creare meraviglie culinarie.

Ecuador, il paese dei quattro mondi e delle meraviglie, un paese plurinazionale e interculturale composto da nazionalità indigene, popolazioni meticce, afro-discendenti e popoli amazzonici che costituiscono la diversità culturale ecuadoriana.

Abbiamo tanto da condividere e far sperimentare a chi ci fa visita. Qualcuno ne è rimasto così innamorato che ha deciso di rimanere a viverci, come ad esempio molti europei che hanno scelto di vivere a Cuenca, un’altra bellissima città ecuadoriana della quale vi parlerò prossimamente. Dunque, siete pronti a scoprire insieme a me ogni posto incantato del mio Ecuador?>>, finì la ragazza emozionata.

E voi ne avete mai sentito parlare?

Autrice: JC

Fonte: https://ecuador.travel/es/https://mitaddelmundo.gob.ec/ –http://inabio.biodiversidad.gob.ec/