Nestlé, raggiunto l’accordo azienda-Rsu per la Perugina

    Raggiunto l’accordo con la firma dell’intesa tra Nestlé e sindacati sulla Perugina dopo un nuovo lungo confronto che si è svolto nel capoluogo umbro nella sede di Confindustria. Le parti hanno tra l’altro concordato una sorta di clausola di salvaguardia per i lavoratori che hanno accettato o accetteranno i posti messi a disposizione dalla multinazionale in altre aziende del territorio. A questi è stato garantito che, in caso di perdita del posto nei successivi 14 mesi, verranno riconosciuti un ulteriore incentivo economico e contratti stagionali alla Perugina.

    Nestlé e Rsu hanno inoltre concordato una migliore definizione per i contratti part time, in particolare per la parte economica, e una maggiore definizione delle questioni legate alle cosiddette isopensioni. “Grande soddisfazione” è stata espressa dal direttore relazioni industriali della Nestlé Gianluigi Toia. Il quale si è detto “fiducioso che non sarà necessario il ricorso alla cassa integrazione in deroga”.

    “Attualmente – ha spiegato Toia lasciando l’incontro – ci sono 86-87 lavoratori non ricollocati ma ci sono già un’ottantina di posizioni disponibili destinate a crescere. Quindi la cassa integrazione in deroga potrà essere eventualmente applicata, se necessario, solo per pochi dipendenti”. L’accordo sarà ora esaminato dai lavoratori nelle assemblee di fabbrica a San Sisto. Il Piano sociale di Nestlé per Perugina prevede 364 esuberi strutturali. Che saranno coperti con i contratti part-time, con i posti messi a disposizione in altre aziende del territorio, con i pensionamenti, anche iso, e con gli esodi incentivati. Nell’incontro Nestlé ha confermato che la Perugina rappresenta per la multinazionale “un polo di eccellenza e l’hub del cioccolato”.