Bulgari annuncia investimenti da record per il 2019

    L’archivio è ormai arrivato a comprendere circa 800 gioielli e si alimenta continuamente di nuove acquisizioni. Centosettanta di essi sono esposti, fino al prossimo 3 novembre, nella mostra “Bulgari, la storia, il sogno”, nei due musei di Castel Sant’Angelo e di Palazzo Venezia, simboli della città natale della maison, Roma.

    «Ma non apriremo mai un nostro museo in città, anche se il negozio di via Condotti in parte lo è già – racconta Jean-Christophe Babin, ceo del marchio -. Preferiamo portare i nostri gioielli nel mondo, dove si trovano i nostri clienti». In queste settimane, per esempio, la mostra itinerante Serpentiform è a Chengdu, in Cina, mercato che si sta avvicinando a diventare il primo per Bulgari.

    Le mostre sono un canale di comunicazione solo apparetntemente tradizionale: innanzitutto, perché indagano e raccontano i valori del marchio con profondità, tempo, cura del dettaglio, creando ambienti che abbracciano lo spettatore molto più di una qualsiasi campagna o di un post su un qualunque social. Poi, e il caso di Chengdu lo conferma, perché oltre la vetrina c’è molto di più: in Cina, un ecosistema molto più interconnesso e digitale di quello europeo, la mostra è stata accompagnata da una app e da una campagna immersiva su WeChat, ma anche nelle millenarie mura di Castel Sant’Angelo sono stati allestiti dei digital wall che hanno arricchito l’esperienza di visita e il racconto stesso.

    «Noi siamo degli ambasciatori del made in Italy vero – prosegue il ceo-. Dai nostri gioielli, fatti da artigiani nelle manifatture che abbiamo inaugurato (quella di Valenza, ndr) o rinnovato (quella di Roma, ndr), dai nostri accessori, gli hotel che sono come delle ambasciate». E l’idea di aver inaugurato anche la mostra di Roma in un periodo tipicamente turistico per la città conferma la volontà di comunicare e arrivare ben oltre lo stesso perimetro urbano.

    Il bilancio semestrale di Lvmh sarà divulgato il prossimo 24 luglio, ma nel primo trimestre la performance della divisione Orologi e Gioielli del primo gruppo del lusso al mondo ha registrato un ulteriore aumento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a un giro d’affari di 1,046 miliardi di euro. Una divisione in cui Bulgari divide la propria natura di player di gioielleria solo insieme a Chaumet e al marchio francese Fred.

    fonte sole24ore