Women for Justice, le donne protagoniste di pace, la mostra all’ADI Design Museum.

Una mostra che mette al centro la figura della donna, elevandola a protagonista del possibile riscatto umano dalla guerra e da ogni forma di insensata brutalità. Women for Justice è l’iniziativa artistica, nata in concomitanza temporale con la Giornata Internazionale delle Giustizia, che affida al potere delle immagini una narrazione alternativa sul ruolo delle donne nei contesti estremi.

Ispiratrice e organizzatrice di questo progetto, che si tiene all’ADI Design Museum di Milano fino al 31 luglio, è Claudia Conte, imprenditrice culturale e attivista per i diritti delle donne. «In questo momento difficile di guerra, di pandemia, di instabilità, di crisi economica e politica – sottolinea – abbiamo organizzato qualcosa di bello, di positivo, che ha visto protagoniste le donne, sorelle provenienti da contesti difficili come l’Ucraina e l’Afganistan ma piene di coraggio forza interiore e desiderio di riscatto».

Il percorso espositivo, curato dall’orientalista-antropologa Francesca Grisot, si apre con un omaggio al lutto delle donne ucraine con le opere della fotografa Tetyana Erhart, a cui seguono quelle di quattro artiste afghane (Fatimah Hossaini, Roya Heydari, Tahmina Alizada e la regista Sahraa Karimi) che raccontano, attraverso i loro scatti, una donna afghana piuttosto lontana dai tradizionali stereotipi. Tra le opere esposte, anche una preziosa selezione di pannelli con ricami della collezione Guldusi di Pascale Goldenberg e un imponente arazzo realizzato dal giovanissimo artista Sebastiano Furlotti, intitolato Una Guernica per l’Afghanistan.

 

Women for Justice è stata inaugurata con una cerimonia d’apertura all’Adi Design Museum alla quale hanno partecipato artisti, figure istituzionali e attiviste come Zahra Ahmadi, costretta alla fuga da Kabul dopo l’arrivo dei talebani, che ha ricordato, nel corso del suo intervento, le profonde discriminazioni alle quali sono sottoposte le donne in Afghanistan.

Presenti sul palco l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Lombardia Alessandra Locatelli, la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano Diana De Marchi, il console generale d’Ucraina a Milano Andrii Kartysh, il presidente dell’ADI Design Museum Luciano Galimberti, il direttore de La Svolta Cristina Sivieri Tagliabue, la responsabile Servizi Risorse Umane B&C Tax Elsa Daniela Diciaula e l’avvocato Maurizio Bortolotto, socio fondatore di Gebbia Bortolotto Penalisti Associati.

Tra gli ospiti dell’evento anche il presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, il capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Milano Filippo Barberis, l’onorevole Paolo Grimoldi, la giornalista sportiva Claudia Peroni, l’amministratore delegato di Dea Capital Emanuele Caniggia, il vice direttore generale di FinecoBank Mauro Albanese, il presidente di Chili Tv Ferruccio Ferrara, il direttore generale di ICS Lodovico Mazzolin e l’ex calciatore del Milan e della Nazionale nonché presidente del Settore tecnico della FIGC Demetrio Albertini.

«Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia  – viene celebrata la forza delle donne. Una forza che Regione Lombardia ha sempre valorizzato e sostenuto in tutti i settori che riguardano opportunità strategiche per gli ambiti di vita. In questi mesi abbiamo messo a disposizione risorse e condiviso interventi mirati anche per poter supportare l’accoglienza delle donne ucraine, costrette a lasciare la propria terra, senza i loro mariti e i figli maschi maggiorenni che restano in patria a combattere».

Secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi «non sono mai abbastanza le occasioni di incontro con le donne di tutto il mondo che, a diverso e pur sempre ingiustificato titolo, devono combattere quotidianamente con pregiudizi e violenze. Siamo quindi felici che il Museo ADI offra ai visitatori una nuova opportunità di riflessione che prende il via all’incrocio tra arte, fotografia, musica e cultura, in uno spazio per sua natura posto all’intersezione tra tutte le arti».

A dare un senso ancora più profondo alla giornata inaugurale è stata l’esibizione al pianoforte di Diana e Daniella, due sorelline ucraine di sette e nove anni, riuscite a fuggire insieme ai genitori e al fratello più piccolo dalla guerra in Ucraina. Un lungo viaggio verso la salvezza iniziato a Kharkiv, una delle città disintegrate dai missili russi, e concluso in Italia, a Pesaro, dove Diana frequenta ora il Conservatorio.

 

E uno splendido messaggio di pace è stato sprigionato anche dall’esibizione al violino di Ksenia Milas (russa) e del marito Oles Semchuk (ucraino), che hanno incantato la platea suonando una composizione dal titolo “La musica unisce”.

 

Hanno sostenuto il progetto: Gebbia Bortolotto Penalisti Associati, DeA Capital, B&C Tax, B&C Legal, Eric Salmon.