Viscere, le sculture in ferro e lana di Paola Citterio da domenica 22 alla ex Sassetti.

Sedici sculture di lana e ferro e un’opera inedita realizzata in tempo reale. Saranno queste le protagoniste della mostra dell’artista newyorkese Paola Citterio in programma dal 22 settembre al 3 ottobre negli spazi della ex fabbrica tessile Sassetti, sede della Fondazione Kenta.

Milanese di nascita, Paola scopre la tecnica del feltro a secco alla Sheep & Wool Fair di Rhinebeck, iniziando ad applicarla alla creazione delle sue opere. Inizia così a creare sculture che fondono i tradizionali lavori artigianali delle donne di casa Citterio, dalla maglieria al cucito, con oggetti di ferro recuperati nelle strade di Brooklyn. Sculture morbide e taglienti, pesanti ma delicate, in cui il ferro ossidato si perde nel rosa “bubble gum” della lana che lo avvolge.

Le opere dell’artista troveranno dimora naturale tra le mura della Fondazione Kenta, nata dall’idea di Marco e Giorgio Alverà che insieme ai loro cugini rendono omaggio alla memoria di Kenta Alverà, scrittrice, storica dell’arte e attivista per i diritti delle donne. Con sede negli spazi della Fabbrica Sassetti, ex stabilimento tessile costruito negli anni trenta in un cortile dell’omonima via nel cuore del quartiere artigianale di Isola, la Fondazione si propone come piattaforma non profit per connettere persone, energie e idee, al sostegno dell’arte, della cultura, della sostenibilità ambientale e dell’educazione. Un luogo in cui si incontrano artigiani della cultura, artisti e cittadini, per un programma che, sotto la direzione creativa dell’architetto Roberto Gerosa, proporrà nel corso dell’anno una serie di appuntamenti per approfondire le interconnessioni culturali.
Una mostra viva, che oltre ad esporre le 16 opere più significative dell’artista, proporrà un lavoro inedito e site specific, concepito e realizzato all’interno della Fondazione per richiamare l’identità dello stabilimento industriale. La realizzazione potrà essere osservata, su appuntamento, durante il periodo di Art Residency, in atto dal 12 settembre. La partenza è prevista nella sala Bunker della Fondazione, dove i visitatori potranno osservare la lana immersa nelle grandi vasche per colorarle di rosa accompagnata da una poesia scritta da Claudio Scotto di Carlo, frutto di una collaborazione artistica dove la parola si unisce all’opera. Questa poi salirà, per arrivare all’asciugatura, verso un enorme bucato steso alla luce, fino al completamento dell’opera. Uno scenario visivo-evocativo pieno di tenerezza e immaginario, per partire dalle viscere fino ad arrivare al cuore.
La mostra, accessibile gratuitamente e realizzata grazie al contributo di Access, azienda leader nelle Protezioni di sicurezza per l’industria dell’automazione, vedrà la collaborazione artistica anche con Agne Raceviciute, che realizzerà i video finali della creazione dell’opera, e Emanuele Wiltsch Barberio, che ne curerà la parte musicale. Non mancherà infine l’elemento di sorpresa che caratterizza lo stile dell’artista, che spiega “La trama non compare perché l’effetto voluto è di stupore, ma lento, molto lento, è lo scorrere del tempo necessario alla sua risoluzione.”