Preparativi per Venezia 77: a tu per tu con Katy Monique Cuomo

Ph. Carlo Bellincampi
2 settembre. E’ cominciato ufficialmente il Festival di Venezia. Nel primo fine settimana della 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sarà a Venezia anche l’attrice e regista Katy Monique Cuomo, ospite su un evento che non ci è ancora permesso svelare e protagonista di scatti fotografici sulla laguna tra le più amate al mondo.
Nell’attesa di queste novità, abbiamo deciso di iniziare a scoprire qualcosa in più su di lei.
Ph. Carlo Bellincampi
E’ uscito in sala in questi giorni “Il grande passo” di A.Padovan, con Fresi, Battiston e il compianto Flavio Bucci. Tu che ruolo interpreti? 
Interpreto la moglie segreta del padre dei due protagonisti, Umberto Contarelli (Flavio Bucci). Un cameo che ho accettato volentieri di fare, anche perchè le riprese sono state in Polesine, terra dove sono cresciuta, anche se il mio sangue non è veneto.
Ph. Carlo Bellincampi
Com’è stato lavorare con tali attori e più in generale come ti sei trovata a lavorare con questa troupe?
Mi sono trovata bene a lavorare con gli attori del cast; erano tutti molto bravi e professionali; con Flavio Bucci, poi, è stato uno spasso, abbiamo riso tantissimo sul set. E’ stato davvero un grande dispiacere apprendere della sua scomparsa lo scorso Febbraio.
Ph. Carlo Bellincampi
Ph. Carlo Bellincampi
Quando è iniziato il tuo percorso professionale come attrice ed in quale momento hai realizzato che volevi approcciarti anche al mondo della regia?
Dopo alcune esperienze teatrali mi sono spostata a Roma in cerca di fortuna; il primo regista ad assegnarmi uno “speaking role” fu Tinto Brass, poi mi scelse un autore, discepolo di Pasolini, Sergio Citti. Un momento molto importante nel mio lavoro d’attrice è stato ottenere il ruolo di Bonnie nello spettacolo teatrale Hurly Burly diretto da Francesca De Sapio, poi sono seguite varie esperienze e sono stata diretta da Vanzina, Scorsese, Sorrentino…L’approccio al mondo della regia è avvenuto in maniera naturale, ho realizzato un one-woman show in teatro con me protagonista e l’ho portato in scena al Tordinona di Roma, uno spettacolo che è stato una grande sfida per me e che ha rappresentato il mio rientro sulle scene dopo la maternità.
Nel corso degli anni avevo scritto diverse storie per il cinema ma restavano sempre incomplete, sospese, poi un giorno, improvvisamente, ho trovato la “chiave”, le storie si sono composte come un puzzle e ho “partorito” il mio primo script per il cinema, “Donne senza uomini“. Cominciai a studiare da autodidatta la regia cinematografica e a vedere e rivedere i film dei grandi registi per provare ad avvicinarmi al linguaggio cinematografico, anche se poi, ho sempre cercato di non farmi influenzare dal lavoro degli altri e di seguire la mia visione interiore. Per prepararmi a sostenere la regia di un lungometraggio, decisi di scrivere un corto, sentivo l’urgenza di raccontare qualcosa di profondamente personale, così nacque ARSENIC che ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, cosa che mi ha incoraggiato a continuare questo percorso.
Ph. Carlo Bellincampi
Ci sono altri progetti imminenti o iniziative in programma che puoi svelarci?
Al momento mi sto dedicando a due progetti per il cinema scritti e diretti da me, un cortometraggio a tematica sociale pronto da girare ed un lungometraggio, un thriller psicologico al quale hanno già aderito attori importanti e che spero di chiudere al più presto in relazione al suo assetto produttivo.